Università Link: “Per giovani aumentato disagio causato dalla DAD”.

Il 26,9% dei/delle giovani siciliani/e ha dichiarato che la didattica a distanza ha peggiorato la propria formazione, mentre il 36,2% ha evidenzato disagi psico-sociali. Sono questi i principali highlights del 10° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio ‘Generazione Proteo’ dell’Università degli studi Link.

Il ritorno in presenza, invece, ha segnato la riconquista piena delle relazioni: migliorano, infatti, i rapporti con i docenti (33,9%) e con i compagni di classe (48,5%).

”I giovani siciliani – commenta Marica Spalletta, condirettore della ricerca – attribuiscono grande importanza al valore della conoscenza e sono desiderosi di investire nella propria formazione universitaria. Credono nella scuola come luogo di dialogo, socialità e partecipazione”.

Da qui dunque la richiesta, formulata da 1 intervistato su 3 (33,5%), di investire i fondi del PNRR destinati alla scuola principalmente in attività di supporto psicologico agli studenti, dato che supera in maniera significativa il sentire comune emerso dal Rapporto nazionale (26,3%).

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In linea con il dato nazionale, oltre la metà degli intervistati ritiene che nel post-pandemia la scuola debba riappropriarsi definitivamente della propria dimensione ‘in presenza’ (56,1%), sebbene appaia particolarmente significativo il giudizio espresso da un 1 intervistato su 4 (25,6%) secondo il quale sarebbe più giusto lasciare agli studenti la possibilità di scegliere se proseguire o meno in dad il proprio percorso formativo.

Chiamati a esprimere il proprio grado di favore in merito ai pcto (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), solo il complessivo 37,3% degli studenti siciliani si dichiara abbastanza (27,3%) o molto (10%) favorevole agli stessi, discostandosi significativamente dal dato nazionale (52,6%). Gli intervistati reclamano un maggior coinvolgimento, tanto nella scelta delle attività (22,7%), quanto nella valutazione (22,8%).

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