Giovani agricoltori: i vincitori di Coldiretti Sardegna.

Agro-forestazione, rispetto della terra, farmaci naturali, riciclo, inclusione, agricoltura eroica. Sono i modelli dell’agricoltura proposta dai giovani agricoltori che coltivano una Sardegna sostenibile, attenta alla salute del pianeta e alle fasce più vulnerabili della società. È la fotografia che emerge dalle finali regionali Oscar green, il premio ideato da Coldiretti Giovani imprese e riservato agli agricoltori under 40 che si distinguono per innovazione, sostenibilità e sociale. La premiazioni si sono tenute ieri sera a Nuoro nell’anfiteatro del centro polivalente occupato per l’occasione da circa 200 giovani agricoltori provenienti da tutta la Sardegna. A fare gli onori di casa il delegato regionale di Coldiretti Giovani impresa Frediano Mura insieme al presidente e direttore regionale di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e Luca Saba ed al segretario nazionale dei giovani Stefano Leporati.

A vincere le sei categorie sono stati: Filippo Podda, 32 anni di Meana Sardo con la cantina Terre del Mandrolisai nelle categoria Impresa Digitale (al secondo posto Alberto Cella della Cantina Quarto modo di Marrubiu); Teresa Deiana, 24 anni, della omonima azienda agricola di Buddusò nella categoria Campagna Amica (secondo posto per Giovanni Spanedda di Arzachena dell’azienda Agricola Monti di Jogliu); Roberta Farigu dell’azienda agricola Ortflowers Tortolì in collaborazione con l’Associazione Officina creativa Janas 5 nella categoria coltiviamo Solidarietà (seconda Maira Marchioro di San Gavino); Emanuele Dettori, 31 anni di Olbia nella categoria Fare filiera con il progetto Priamamed (secondo gradino del podio per Naomi Deaddis della cantina Deaddis di Bulzi); Stefania Demurtas 31 anni e Salvatore Marongiu 35 anni di Girasole nella categoria Energie per il Futuro e Sostenibilità (secondo posto per Francesco Vinci dell’azienda La mora bianca di Assemini); Francesca Mereu 32 anni di Sorgono nella categoria Custodi d’Italia (seconda Raffaela Piras 32 anni di Fonni).

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Impresa digitale (chi coniuga tradizione e innovazione attraverso l’applicazione di nuove tecnologie e l’introduzione dell’innovazione digitale) Filippo Podda, 32 anni di Meana Sardo, con la sua Cantina Terre del Mandrolisai dove abbina le coltivazioni al naturale e manuali, senza utilizzo di diserbanti e con l’utilizzo di concimi organici all’introduzione dell’innovazione digitale quale leva strategica per garantire maggiore competitività agroalimentare, anche attraverso nuove modalità di comunicazione e vendita quali l’e-commerce, il web marketing.

Campagna Amica (lo stile di vita consapevole e sostenibile, il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia della biodiversità attraverso la realizzazione di nuove forme di vendita e di consumo volte a favorire l’incontro tra agricoltori e cittadini). Primo posto per Teresa Deiana, 24 anni, allevatrice di ovini e bovini a Buddusò dove produce un grasso animale dall’antica tradizione quasi dimenticato, s’Ozu Casu, un farmaco naturale che riduce le infiammazioni intestinali. Si ricava dalla panna di latte, fatta bollire con l’aggiunta di farina di semola. Si ottiene un impasto consistente dal quale fuoriesce un grasso sciolto che si utilizza per condire le pietanze. Un prodotto che arriva dalla nostra ricca tradizione gastronomica ormai dimenticata che Teresa non solo ha recuperato, ma gli sta ritagliando uno spazio nel mercato grazie ai mercati di Campagna Amica dove il prodotto viene conosciuto e apprezzato.

Coltiviamo solidarietà (premia interventi che recuperano la funzione sociale che l’agricoltura aveva nella società rurale, la solidarietà, l’integrazione, la valorizzazione della dimensione relazionale). Ha vinto la solidarietà e il messaggio di pace e fratellanza dell’azienda agricola Ortflowers di Roberta Farigu di Tortolì in collaborazione con l’Associazione di promozione Sociale, “Officina Creativa Janas 5” e soprattutto con un gruppo di donne e uomini con disabilità che hanno dato vita ad un progetto di solidarietà verso i bambini disabili dell’Ucraina. I deboli che aiutano i più deboli e seminano quotidianamente gentilezza, in un progetto di agricoltura sociale di inclusione e di pace. Lo hanno fatto creando inclusione tra i ragazzi che hanno dato vita con le proprie mani a Su Nenneri, un cespo di germogli di grano o di altro tipo di cereale dalla antica tradizione, simbolo della rinascita della natura, e a delle bombe di semi che hanno poi venduto nei mercati di Campagna Amica per poi donare il ricavato ad una associazione di bambini disabili dell’Ucraina. Un progetto semplice ma dal grande valore sociale che crea inclusione e lancia un grande messaggio di pace e solidarietà creando un legame con chi soffre anche per la guerra perché – come dicono i ragazzi – “la bellezza salverà il mondo”. 

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Fare Filiera (progetti promossi nell’ambito di partenariati variegati che coniugano agricoltura e tecnologia così come artigianato tradizionale e mondo digitale, arrivando fino agli ambiti del turismo, del design e di ricerca accademica). Categoria che ha visto vincere Emanuele Dettori, 31 anni di Olbia che è entrato all’interno di un grande progetto (Priamamed) di riciclo e rivalorizzazione degli scarti derivati dalla pesca ed acquacoltura. L’obbiettivo del progetto è la riduzione degli scarti e della produzione dei rifiuti, attraverso un progetto di economia circolare con il riutilizzo della frazione inorganica dei rifiuti prodotti dalle attività di molluschicoltura attraverso la macinatura dei gusci dei mitili, delle ostriche e di molluschi in genere, per la produzione di polveri, da utilizzare come ammendante agricolo. L’azienda agricola di Emanuele Dettori, che produce ortive, è l’ultimo tassello nel ciclo di trasformazione del prodotto dove viene utilizzato come fertilizzante per l’agricoltura e l’orticultura.

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Custodi d’Italia (premia le aziende che contribuiscono al presidio dei territori più marginali e più difficili). Francesca Mereu, 32 anni di Sorgono, dell’azienda agricola il Raccolto di Merea è l’unica mugnaia di Sorgono. Coltiva cereali (nel rispetto die cicli produttivi e al naturale) diverse varietà quali farro, segale, frumento duro e tenero, orzo in un territorio marginale. Oltre al recupero di queste terre, il suo lavoro assume un valore ancora più importante in questo momento di crisi in cui la guerra ha rimesso al centro e fatto emergere il valore del grano e l’importanza della sua produzione. Francesca ha un mulino con macina in pietra dove trasforma in farina esclusivamente i cereali coltivati dell’azienda stessa; sfarinati che vengono poi utilizzati per realizzare pasta, pane, biscotti, grissini, ecc. che vende anche nei mercati di Campagna Amica.

Energie per il Futuro e Sostenibilità. (premia la capacità dell’imprenditore di svolgere la propria attività in maniera sostenibile, da un punto di vista economico, ambientale e sociale). Stefania Demurtas 31 anni e Salvatore Marongiu 35 anni con la loro azienda Il Maggese a Girasole producono sostenibilità dando il proprio contributo al bilanciamento del carbonio in eccesso nel pianeta. Lo fanno seguendo la tecnica dell’agroferestazione che aiuta ad assorbire CO2 e produrre ossigeno ma senza sottrarre suolo alla produzione di cibo. Contribuiscono in questo modo a fissare il carbonio in eccesso sul nostro pianeta e stimolano i processi naturali di rigenerazione del suolo che comporta una migliore gestione delle risorse idriche.