Il Consiglio adotta le misure per la riduzione dei prezzi dell’energia.

Gli Stati membri dell’UE hanno adottato oggi formalmente un regolamento del Consiglio per far fronte ai prezzi elevati dell’energia. Il regolamento introduce misure comuni per ridurre la domanda di elettricità e per raccogliere e ridistribuire le eccedenze di reddito del settore energetico alle famiglie e alle piccole e medie imprese.

“Oggi l’UE ha compiuto un passo importante per ridurre i prezzi elevati dell’energia per i cittadini e le imprese, ma sicuramente non l’ultimo. I ministri dell’Energia dell’UE sono impegnati a lavorare su ulteriori misure che la Commissione intende proporre. È necessario affrontare le cause profonde dell’attuale crisi e aiutare anche l’industria dell’UE”, ha dichiarato Jozef Síkela, ministro ceco dell’Industria e del Commercio.

Il regolamento del Consiglio, in particolare, fissa un obiettivo di riduzione globale volontaria del 10% del consumo lordo di elettricità e un obiettivo di riduzione obbligatoria del 5% del consumo di elettricità nelle ore di punta. Gli Stati membri individueranno il 10 % delle loro ore di punta tra il 1° dicembre 2022 e il 31 marzo 2023, durante le quali ridurranno la domanda. Gli Stati membri saranno liberi di scegliere le misure appropriate per ridurre il consumo per entrambi gli obiettivi in ​​questo periodo.  

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Il Consiglio ha deciso di limitare anche i ricavi di mercato a 180 euro/MWh per i produttori di elettricità, compresi gli intermediari, che utilizzano le cosiddette tecnologie inframarginali per produrre elettricità, come le energie rinnovabili, il nucleare e la lignite. Tali operatori hanno realizzato guadagni finanziari inaspettatamente ingenti negli ultimi mesi, senza alcun aumento dei propri costi operativi. Il livello del cap è studiato per preservare la redditività degli operatori ed evitare di ostacolare gli investimenti nelle energie rinnovabili.

Il regolamento del Consiglio stabilisce anche un contributo di solidarietà temporaneo obbligatorio sui profitti delle imprese attive nei settori del petrolio greggio, del gas naturale, del carbone e delle raffinerie. Il contributo di solidarietà sarà calcolato sugli utili imponibili, determinati dalle norme fiscali nazionali nell’anno fiscale che inizia nel 2022 e/o nel 2023, che superano un aumento del 20% dell’utile imponibile medio annuo dal 2018. Il contributo di solidarietà si applica oltre alle normali tasse e imposte applicabili negli Stati membri.

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Gli Stati membri possono mantenere misure nazionali equivalenti al contributo di solidarietà a condizione che siano compatibili con gli obiettivi del regolamento e generino proventi almeno comparabili.

I proventi del contributo di solidarietà andranno a fornire sostegno finanziario alle famiglie e alle imprese e per mitigare gli effetti degli elevati prezzi al dettaglio dell’elettricità.

Il Consiglio ha convenuto che gli Stati membri possono fissare temporaneamente un prezzo per la fornitura di elettricità alle piccole e medie imprese per sostenere ulteriormente le PMI alle prese con i prezzi elevati dell’energia. Gli Stati membri hanno inoltre convenuto di poter fissare, in via eccezionale e temporanea, un prezzo per la fornitura di elettricità inferiore al costo.

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Le misure sono di natura temporanea e straordinaria. Si applicheranno dal 1° dicembre 2022 al 31 dicembre 2023. Gli obiettivi di riduzione dei consumi energetici si applicano fino al 31 marzo 2023. Il massimale obbligatorio sui ricavi di mercato si applica fino al 30 giugno 2023.

Il regolamento sarà ora pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore il giorno successivo.

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