Covid-19 incontro tra i vertici delle Forze di Polizia in Europa
E’ in corso la riunione sull’emergenza criminalità a seguito della pandemia causata dal Covid 19 in Europa, con la partecipazione dei Paesi maggiormente colpiti dalla diffusione del virus, ovvero Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito, con l’Italia ed Europol chiamate a dirigere i lavori.
E’ stata proprio l’Italia a promuovere l’incontro per mettere in campo un più allargato scambio di informazioni in chiave preventiva.
All’ordine del giorno i rischi di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale e le misure organizzativo gestionali per far fronte all’impatto della pandemia nell’attività delle Forze di Polizia. A rappresentare il law enforcement italiano il Prefetto Vittorio Rizzi, Vice Direttore Generale del Dipartimento della Pubblica sicurezza.
Nel corso dei lavori il Prefetto Rizzi ha presentato l’Organismo permanente di monitoraggio per l’analisi del rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale a causa della crisi economica conseguente alla pandemia. L’Italia è stata l’unico paese che ha immediatamente costituito una cabina di regia per monitorare eventuali indicatori di rischio ed intervenire in via preventiva.
Un organismo fortemente voluto dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e dal Capo della Polizia Franco Gabrielli.
“Si tratta di un’emergenza globale per cui occorre una risposta condivisa, coordinata e globale” ha precisato il Prefetto Rizzi.
Nel presentare l’esperienza dell’organismo italiano di monitoraggio dei rischi di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale, il Prefetto Rizzi ha precisato come in sede di cabina di regia vengano presentate le esperienze di tutte le Forze di Polizia italiane (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria, nonché DIA E DCSA) secondo un modello di condivisone delle informazioni sulle attività e sulle strategie di prevenzione e contrasto criminale. L’interscambio informativo tra le Forze di Polizia costituisce un modello virtuoso del sistema di sicurezza italiano che ha un unico organismo di vertice nel Dipartimento della Pubblica Sicurezza e un’unica Autorità nazionale di Pubblica sicurezza rappresentata dal Ministro dell’Interno.
Il Prefetto Rizzi nel corso dei lavori ha sottolineato ai colleghi delle polizie europee come la criminalità mafiosa italiana abbia da anni abbandonato modalità criminali basate unicamente sulla forza dell’intimidazione e sulla violenza: “Oggi è più probabile che un mafioso si presenti come un manager rampante piuttosto che con le sembianze dell’uomo lombrosiano”. Per trovare un precedente è stato ricordato quanto accadde in occasione della caduta del muro di Berlino nel 1989: nel corso di una conversazione intercettata tra due mafiosi, alla domanda su come comportarsi all’indomani del crollo, la risposta fu “compra tutto: ristoranti, discoteche, hotels”.
“Ed è proprio questo il rischio maggiore nell’attuale momento storico” ha precisato il Prefetto Rizzi, “che l’enorme disponibilità di denaro liquido da parte delle organizzazioni mafiose e della ‘ndrangheta in particolare, possa riversarsi sui mercati, inquinando l’economia legale”.
La videoconferenza si è focalizzata anche sul fenomeno dell’usura: un rischio concreto reso ancora più insidioso dai cosiddetti crediti deteriorati, come evidenziato dal Prefetto Rizzi citando i “Non Performing Loans” che offrono enormi margini di guadagno essendo offerti sul mercato a 17 centesimi per euro e consentono, spesso attraverso società di gestione o fondi esteri, di subentrare nella posizione creditoria delle banche che dismettono questi crediti deteriorati.
Si tratta di operazioni che consentono di arrivare a rilevare il credito e in prospettiva anche la proprietà, acquisendo interi assets economici e finanziari. Il disallineamento dei sistemi normativi nazionali rischia di esporre i Paesi che non dispongono di efficaci misure antiriclaggio in quanto la criminalità organizzata finisce per operare attraverso quei Paesi in cui quei sistemi sono più vulnerabili “per questo – ha ancora una volta ribadito il Prefetto Rizzi – dobbiamo confrontarci e condividere le informazioni”.
Dello stesso avviso anche l’Europol, che ha appena annunciato la creazione di un nuovo centro europeo dedicato al crimine economico e finanziario con 65 esperti ed analisti.