La Corte d’appello di Parigi nega estradizione ex terroristi in Italia.

Lo scorso 29 giugno 2022 la Corte d’appello di Parigi ha negato l’estradizione in Italia di dieci ex terroristi arrestati nell’aprile 2021 nell’ambito dell’operazione “Ombre rosse”. Tutti e dieci i terroristi sono stati giudicati colpevoli dalla giustizia italiana, nell’ambito di procedimenti che si sono svolti nel pieno rispetto delle garanzie e delle tutele accordate dalla legge agli imputati. Ciononostante, la Francia ha deciso di rispondere negativamente alle molteplici richieste fatte dal ministero della Giustizia italiano per dare il via libera alla loro estradizione.

A ricordarlo, recentemente, sono stati gli eurodeputati del gruppo ID Marco Zanni, Marco Campomenosi, Anna Bonfrisco e Susanna Ceccardi: “I criminali, che da quarant’anni vivono a piede libero in Francia, durante la stagione degli “anni di piombo” si resero protagonisti di tragici fatti di sangue. Tra loro spicca anche la figura di Narciso Manenti, condannato all’ergastolo per aver ucciso a Bergamo, il 13 marzo 1979, l’appuntato dei Carabinieri Giuseppe Gurrieri.

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Da qui la richiesta alla Commissione europea circa la legittima sussistenza della decisione della Corte d’appello di Parigi. Ieri, come confermato dal Commissario Didier Reynders dal gennaio 2004, la decisione quadro relativa al mandato d’arresto europeo (MAE) si applica alle richieste di estradizione tra Stati membri: “La decisione quadro ha messo a disposizione un meccanismo più efficace per garantire la consegna delle persone ricercate, in quanto gli Stati membri hanno l’obbligo di eseguire il MAE e possono opporre un diniego solo per i motivi tassativamente elencati nella decisione quadro. Pertanto, mentre l’esecuzione del MAE costituisce la regola, il rifiuto dell’esecuzione è destinato a costituire un’eccezione, che deve essere interpretata restrittivamente”.

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“Tuttavia – prosegue l’esponente della Commissione von der Leyen -, la Francia ha reso una dichiarazione ai sensi dell’articolo 32 della decisione quadro sul mandato d’arresto europeo, comunicando che, in qualità di Stato membro di esecuzione, applicherà la decisione quadro solo agli atti commessi dopo il 1º novembre 1993. Per quanto riguarda gli atti commessi prima di tale data, è necessario presentare una richiesta di estradizione tradizionale affinché la persona ricercata sia consegnata e si applichi il sistema di estradizione in vigore prima del 1º gennaio 2004. Infine – conclude – la decisione del 29 giugno 2022 non è ancora definitiva, in quanto il 4 luglio 2022 è stato presentato un ricorso contro la decisione della Corte”.

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foto European Union 2021. Source: EP / Mathieu Glignot