“Souvenir”, il singolo pop di Michelangelo Vood.

Entra nel roster della Carosello Record il giovane cantautore Michelangelo Vood con il singolo “Souvenir”. “Quello di Michelangelo – spiegano dalla casa discografica – è un progetto contemporaneo ma allo stesso tempo classico, slegato dalle mode passeggere e completamente incanalato nei canoni del cantautorato pop italiano”.

Il suo è un pop immediato e di ampio respiro scritto da una penna potente, malinconica e romantica. Un percorso che attinge a piene mani dalla scrittura e dalla melodia italiana e che si ispira ad artisti come Lucio Dalla, Lucio Battisti, Claudio Baglioni e Cesare Cremonini.

“Ho sempre trovato affascinante il concetto di souvenir – racconta Michelangelo – il fatto che un oggetto banale e dannatamente inutile col passare degli anni acquisti una potenza evocativa eccezionale che inizialmente viene ignorata. Basta il contatto visivo per riportare alla mente momenti del passato, magari carichi dell’ingenuità dell’infanzia quando, di ritorno da un luogo di villeggiatura o da una gita scolastica, si pensava a “ricompensare” le persone più importanti con un oggettino piuttosto brutto in effetti, ma che sopravvive nel tempo. Sono molto sensibile allo scorrere del tempo e mi sento da sempre in lotta con questo concetto. Il souvenir, nella sua totale inutilità, è un’arma eccezionale per fermare le lancette per qualche attimo. È un po’ il concetto della “passaporta” in Harry Potter, oggetti qualunque che trasportavano i protagonisti da un luogo all’altro. Mi piace immaginare il souvenir come una “passaporta” verso un istante di dolce malinconia rarefatto tra i ricordi del passato, immobile nel tempo, nel quale trovare rifugio. La canzone tenta di trasmettere questo senso di malinconia nel testo, che si muove tra solitudine, treni che portano lontano e amori ormai giunti al capolinea. Mi sono divertito a inserire nel testo del ritornello una piccola citazione a un grande brano scritto dal Maestro Franco Battiato. Il sound di Souvenir in un certo senso controbilancia il testo, grazie a un arrangiamento spensierato dalle forti influenze folk pop d’oltremanica”.

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foto Simone Pellegrini