Apprendistato, Uil: “Numeri bassissimi”.

Lo strumento normativo per la formazione in azienda, ovvero il rapporto di lavoro in apprendistato, non gode di grande fortuna in Italia. A ricordarcelo i dati condivisi dalla Uil lucana – ed elaborati dall’Inapp per conto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali in collaborazione con Inps – per la quale, stando ai dati 2020, sono stati appena 2800 i progetti di apprendistato in azienda.

“La gran parte dei contratti di apprendistato nella nostra regione – spiega il segretario regionale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli – sono di secondo livello (1.311 di cui 897 apprendisti maschi; 514 sono nel comparto artigiano) e rispetto alla fase pre-Covid si registra un decremento del 5%. Una contrazione – prosegue – che interrompe una crescita che durava dal 2016 ed emergono criticità anche sul fronte della formazione oltre che la penalizzazione per le donne. Nel 2020 potevamo attribuirne la causa alla pandemia, ma i dati sono da sempre fortemente bassi e lo sono stati anche nel 2021 con un numero molto limitato di assunzioni”.

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Nonostante la bontà dello strumento e la presenza di circa 3 milioni di giovani neet in Italia (compresi tra 15 e 29 anni) solo un’esigua percentuale viene assunta con apprendistato. A motivare la causa di questa disaffezione la moltitudine di forme di ingresso nel mercato del lavoro che non aiuta i giovani ad optare per questa forma di rapporto di lavoro.