Medicina generale, pubblicate le graduatorie provvisorie delle sedi vacanti 2021.

Sono state pubblicate nell’albo pretorio dell’Ares le graduatorie provvisorie del bando regionale per l’assegnazione ai medici di medicina generale delle sedi vacanti del 2021. Dall’Assessorato regionale all’Igiene e Sanità fanno sapere che sono state presentate 173 domande per 334 incarichi disponibili in tutta l’Isola: 112 nel territorio dell’Asl di Cagliari; 59 nell’Asl di Sassari; 45 nell’Asl di Nuoro; 36 nell’Asl di Oristano; 25 nell’Asl del Sulcis; 24 nell’Asl della Gallura; 24 nell’Asl del Medio Campidano; 9 nell’Asl dell’Ogliastra.

I medici inseriti nella graduatoria, adesso, avranno tempo 15 giorni per presentare eventuali istanze di riesame della propria posizione, dopodiché si passerà alla pubblicazione delle graduatorie definitive e quindi all’assegnazione degli incarichi nelle sedi bandite.

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“Per tracciare un bilancio attendiamo la conclusione dell’iter e l’assegnazione vera e propria delle sedi. Contiamo, grazie all’importante accordo raggiunto per le sedi disagiate e disagiatissime, di dare una risposta soprattutto a quei Comuni che cronicamente faticano a trovare medici disposti a ricoprire incarichi”, ha dichiarato l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu.

Difficile recuperare, però, anni di inerzia nell’assistenza primaria dell’Isola, come confermato, in particolare, dal blocco delle graduatorie di medicina generale registrato durante l’ultima Giunta Pigliaru (stop sul quale i “pesci rossi” del centrosinistra isolano devono aver smarrito la memoria). Una realtà di fatto ricordata oggi dall’assessore Mario Nieddu: “Abbiamo messo in campo ogni strumento a nostra disposizione, recuperando i gravi ritardi sui bandi accumulati nel tempo. Ricordo che nel 2019, all’inizio dell’attuale legislatura, risultavano non ancora assegnate le sedi vacanti dal 2014 al 2017. Abbiamo recuperato il pregresso e bandito le sedi del 2018, del 2019, del 2020, in piena pandemia, e ora il 2021”.

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Una fase nuova, sembrerebbe, per la gestione dell’assistenza primaria nell’Isola, decisamente aperta dal Covid-19, sulla quale, però, continua a gravare, pur sempre, un atavico (quanto insopprimibile) opportunismo politico – come non ricordare le numerose riforme sanitarie approvate per il gusto di costruire il proprio feudo politico-sanitario con la scusa “della razionalizzazione della spesa” o “della prossimità dei servizi sanitari ai/alle cittadino/a” – senza contare l’evidente incapacità professionale dei principali attori del panorama politico regionale.

Ci si potrà mai affidare, infatti, alle capacità di consiglieri e consigliere che fino all’ingresso in Consiglio regionale dichiaravano redditi da disoccupati (o quasi) in un settore così complesso come quello sanitario? Una riflessione, quest’ultima, che potrebbe tranquillamente essere declinata su ogni specificità della comunità socio-economica dell’Isola. Non dovrebbe sorprendere, pertanto, il tenore legislativo prodotto anche nel corso dell’ultima legislatura regionale.

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