Rifugiati ucraini: come sono riconosciute le qualifiche professionali in UE.
L’UE e i suoi Stati membri, per effetto dell’emergenza umanitaria in Ucraina, hanno rilasciato negli ultimi mesi migliaia di permessi di lavoro ai/alle rifugiati/e ucraini/e. Una decisione, ricordano dai vertici UE, “nata per sostenere l’inclusione dei cittadini/e in fuga dalla guerra”. Procedura, però, che ha aperto il dibattito sul riconoscimento delle qualifiche professionali dei rifugiati nell’UE e sulle iniziative da adottare per evitare il rischio per ucraini e ucraine di essere impiegati come una forza lavoro al di sotto dei rispettivi livelli di competenza.
Sulla questione è intervenuto un gruppo trasversale di eurodeputati* che, attraverso una interrogazione parlamentare, ha chiesto alla Commissione di riferire sui risultati ottenuti attraverso la Convenzione sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all’istruzione superiore nell’UE e sulle azioni realizzate dal Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l’inclusione dei rifugiati ucraini.
Per il Commissario Thierry Breton la soluzione del ‘rompicapo’ è già esaustivamente contenuta nella raccomandazione UE 2022/554 sul riconoscimento delle qualifiche delle persone in fuga dall’Ucraina che “contiene orientamenti specifici e pratici per aiutare gli Stati membri a rendere più rapide ed efficienti le procedure di riconoscimento e incoraggiare l’apprendimento tra pari”.
“La Commissione – prosegue l’esponente della Commissione von der Leyen – ha istituito una task force composta da rappresentanti degli Stati membri e delle autorità ucraine, le cui riunioni si sono rivelate utili per risolvere problemi pratici, a partire dalla questione della comparabilità tra le formazioni ucraine e quelle dell’UE per alcune professioni”.
Attualmente, fanno sapere dalla Commissione UE, si sta lavorando a un’iniziativa pilota volta a sviluppare un “bacino
di talenti” per gli sfollati dall’Ucraina e a creare un meccanismo di abbinamento che metta in contatto gli sfollati con i datori di lavoro.
Il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop), ancora, intende lanciare entro la fine del 2022 un nuovo progetto, dedicato specificamente ai rifugiati/e dall’Ucraina allo scopo di ottenere il miglioramento delle competenze e la riqualificazione professionale nell’UE.
*Manuela Ripa (Verts/ALE), Ignazio Corrao (Verts/ALE), Mounir Satouri (Verts/ALE), Dino Giarrusso (NI), Francisco Guerreiro (Verts/ALE), Karin Karlsbro (Renew), Krzysztof Hetman (PPE), Viola Von Cramon-Taubadel (Verts/ALE), Alice Kuhnke (Verts/ALE), Pär Holmgren (Verts/ALE), Bettina Vollath (S&D), Irena Joveva (Renew), Christian Ehler (PPE), Athanasios Konstantinou (NI), Radka Maxová (S&D), Tilly Metz (Verts/ALE), Bartosz Arłukowicz (PPE), Jakop G. Dalunde (Verts/ALE), Tomasz Frankowski (PPE), Laurence Farreng (Renew), Martin Buschmann (NI), Diana Riba i Giner (Verts/ALE), Pierre Larrouturou (S&D), Anna Cavazzini (Verts/ALE), Marek Paweł Balt (S&D), Petra Kammerevert (S&D), Eugen Tomac (PPE), Daniela Rondinelli (NI), Janina Ochojska (PPE), Ivan Štefanec (PPE), Katalin Cseh (Renew), Juozas Olekas (S&D), Magdalena Adamowicz (PPE), Sergey Lagodinsky (Verts/ALE), Michaela Šojdrová (PPE), Malte Gallée (Verts/ALE), Dan-Ştefan Motreanu (PPE).
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