La sparata del sindaco di Como, ovvero la ‘semplicità di ragionamento’ al potere.

Il semplicismo continua a mietere vittime tra gli amministratori locali del Nord Italia, come confermato oggi dalla sparata del sindaco di Como, Alessandro Rapinese, che, dopo un fatto di cronaca avvenuto nella città, ha pensato bene di ‘vomitare’ esternazioni dal deciso sapore post-risorgimentale, proponendo la “deportazione” degli stranieri nelle zone deserte della Sardegna, così da risolvere l’annosa questione dei ‘migranti che creano problemi’. Insomma, niente di più e niente di meno di quanto già ribadito più volte negli anni dai principali leader dei partiti della pseudo destra italiana.

Uno statement che, in piena campagna elettorale, non ha mancato di innescare reazioni tra gli esponenti politici sardi. Tra le più inattese quella del coordinatore regionale della Lega Salvini, Dario Giagoni per il quale “la Sardegna non è certamente terra di conquista da utilizzare a proprio piacimento quale destinazione di migranti che, a detta del sindaco di Como, potrebbero essere ospitati in presunte zone deserte della Barbagia in quanto a lui indesiderati”.

Dario Giagoni, Foto Sardegnagol, riproduzione riservata, 2020 Gabriele Frongia
Dario Giagoni, Foto Sardegnagol, riproduzione riservata

“Affermazioni”, prosegue Giagoni, “a dir poco deliranti, oltre che offensive nei confronti della Sardegna, definita quasi la Cayenna di Stato per i migranti, frutto di un pregiudizio odioso e retrogrado e di una totale mancanza di conoscenza del territorio!”.

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Decisamente una controreplica che, pensando ai toni, dovrebbe far riflettere gli stessi esponenti leghisti, non sempre impeccabili in presenza dei principali “oggetti fobici” degli italiani, a partire dal tema della gestione della migrazione e dell’ordine pubblico. Ma l’autocritica, probabilmente, non è un dono di tutti…

Romina Mura, foto rominamura.it
Romina Mura, foto rominamura.it

A stigmatizzare l’uscita infelice del primo cittadino di Como, per il quale esprimiamo solidarietà ai/alle comaschi/e, anche la presidente della commissione Lavoro della Camera, Romina Mura: “Il clima elettorale sta offuscando la lucidità di giudizio di qualche personaggio in cerca d’autore. Il sindaco di Como sappia che in Barbagia, quando siamo stati chiamati a farlo, noi abbiamo accolto gli immigrati nel migliore dei modi. Con la nostra cultura di sempre, che è quella dell’aggiungi un posto a tavola. Se vuole c’è un posto anche per lui: avrà l’occasione di provare l’ospitalità della Sardegna. E anche l’orgoglio di un popolo che sa farsi rispettare”.

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