Palestina: l’UE annuncia 261 milioni di euro a sostegno delle operazioni dell’UNRWA.

L’Unione europea ha confermato oggi il sostegno all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA). La Commissione europea, in particolare, ha adottato 261 milioni di euro come contributo pluriennale che consentirà di garantire risorse finanziarie per la fornitura di servizi essenziali ai rifugiati palestinesi. 

In linea con la dichiarazione congiunta UE-UNRWA 2021-2024, è previsto un finanziamento triennale dell’UE per l’UNRWA per un totale di 246 milioni di euro, insieme a ulteriori 15 milioni di euro dal Fondo per l’alimentazione e la resilienza per affrontare l’insicurezza alimentare e mitigare l’impatto della guerra in Ucraina. 

Annunciati, inoltre, 8 milioni di euro in aiuti umanitari alla Repubblica democratica del Congo (RDC), a seguito del deterioramento della situazione della sicurezza nella parte orientale del Paese, legato all’aumento della violenza che ha coinvolto le forze armate e i gruppi armati irregolari. Nell’occasione il  Commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič , ha dichiarato che “Il deterioramento della situazione della sicurezza nelle province di Ituri, Nord Kivu e Sud Kivu nella Repubblica Democratica del Congo ha costretto oltre 700.000 persone ad abbandonare le proprie case dall’inizio dell’anno. Il finanziamento aggiuntivo consentirà ai nostri partner di rispondere ai bisogni più urgenti, compreso il sostegno ai nuovi sfollati”.

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L’importo aggiuntivo per la Repubblica Democratica del Congo per il 2022 sale così a 54,4 milioni di euro. Risorse sulle quali l’UE dovrebbe porre un’apposita condizionalità, dato lo sfruttamento di migliaia di bambini nelle miniere di cobalto – essenziale per il funzionamento delle batterie al litio utilizzate sia nei telefoni cellulari che nei computer – del Congo, notoriamente schiavizzati per 12 ore al giorno e costantemente minacciati di violenza. 

Un sistema basato sull’assenza di diritto che l’UE non dovrebbe sostenere acriticamente e, infine, nonostante il peso della Repubblica Democratica del Congo (RDC) nell’ambito della produttore mondiale di cobalto, del quale fornisce oltre il 60% del mercato mondiale.

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