Strutture sanitarie regionali. Il Governo impugna la legge 11.

Nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri il Governo dimissionario Draghi ha deciso di procedere all’impugnazione della legge della Regione Sardegna n. 11, “Rafforzamento delle strutture sanitarie regionali per le attività di contrasto alla pandemia da Covid-19”, dello scorso 6 luglio.

Secondo l’Esecutivo, in particolare, le disposizioni previste dalla legge della Regione Sardegna risulterebbero essere in contrasto con la normativa statale in materia di coordinamento della finanza pubblica. In particolare, le eccezioni sollevate dal Consiglio dei Ministri riguarderebbero il comma 2 dell’art. 2, ovvero il provvedimento di natura straordinaria per l’abbattimento delle liste d’attesa e il recupero delle prestazioni rimaste sospese a causa del Covid che, secondo Roma, supererebbe i tetti di spesa previsti dalla così detta ‘spending review”

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Da qui la replica del Governatore Christian Solinas: “La decisione della Sardegna di prorogare i contratti del personale assunto per rafforzare il nostro sistema sanitario durante la pandemia è perfettamente legittima. Le risorse stanziate per non disperdere quelle preziose professionalità che hanno dato un contributo fondamentale ai nostri ospedali e servizi territoriali, nonché per mantenere operative le Usca, in un momento in cui il virus continua a essere una minaccia nonostante la fine dello stato d’emergenza, non sono a rischio. I medici e gli operatori oggi in servizio, i cui contratti sono stati prorogati sino alla fine dell’anno, continueranno la loro indispensabile attività”. 

“Consideriamo corretto il nostro operato –conclude Solinas –. Il Governo sembra non tenere conto della specificità della nostra Isola”.

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