Futuro dell’UE: i deputati sostengono il pacchetto di proposte per la ripresa

Come risaputo, lo scorso 27 maggio la Presidente della Commissione von der Leyen ha discusso in plenaria un Recovery Fund da 750 miliardi di euro, nell’ambito di un nuovo bilancio UE a lungo termine.

Dopo la presentazione delle nuove proposte da parte della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, e l’impegno, espresso dalla rappresentante croata del Consiglio dei Ministri UE Nikolina Brnjac, a lavorare con i Paesi UE per concludere rapidamente i negoziati con il Parlamento sul pacchetto di misure, i leader dei gruppi politici del PE hanno preso la parola per esprimere le loro posizioni.

Per Manfred Weber del Partito Popolare Europeo: “La solidarietà europea è tornata e stiamo aprendo un nuovo capitolo per l’UE. I nuovi fondi devono essere spesi per nuove idee e non per i vecchi problemi dell’Europa. La solidarietà va di pari passo con la responsabilità e, quindi, deve essere chiaro come il denaro sarà restituito.

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Iratxe García Perez dei Socialisti e Democratici, ha ringraziato von der Leyen per la proposta e per aver dato al Parlamento europeo “il ruolo che merita” nella progettazione del Fondo di ripresa. “E’ in gioco la sopravvivenza del progetto europeo: bisogna evitare di tenere l’UE in ostaggio di quattro Stati membri che preferiscono una risposta nazionale a una europea”.

Unione EuropeaCritico invece Jörg Meuthen di Identià e Democrazia, che ha respinto la proposta della Commissione, commentandola come “completamente sbagliata e senza senso, senza una base giuridica adeguata, senza responsabilità o senso economico”, aggiungendo inoltre che “la Commissione vuole spendere soldi come se non ci fosse un domani”.

Più controverso il punto di vista di Manon Aubry del gruppo Sinistra unitaria Europea: “Invece di creare una rottura netta con i dogmi del passato, il fondo di ripresa si ferma nel bel mezzo del guado. Chiediamo la cancellazione del debito contratto per la crisi, prestiti perpetui diretti agli Stati membri e il condizionamento del sostegno pubblico su considerazioni sociali”.

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“È una svolta senza precedenti nella storia d’Europa” ha detto Dacian Ciolos di Renew Europe. “Il QFP e il Fondo di ripresa devono concentrarsi sul futuro, con il Green deal e l’Agenda digitale quali elementi costitutivi. Possiamo avere opinioni diverse su alcuni dettagli, ma apprezzo molto l’approccio”, ricordando agli Stati membri che “l’UE non è un bancomat” e che “la solidarietà comporta dei valori”.

Interessanti anche le dichiarazioni di Ska Keller del gruppo dei Verdi: “Non dobbiamo ripetere i grandi errori del passato e costringere i paesi all’austerità e a ideologie cieche di mercato. Dobbiamo assicurarci che i soldi siano ben investiti in progetti che aiutino nel lungo termine, creino posti di lavoro e salvino l’unico pianeta che abbiamo”.

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Per Johan van Overtveldt dei Conservatori e Riformisti europei: “Se vogliamo permettere prestiti e sovvenzioni, ci devono essere delle condizioni chiare. Il denaro deve andare dove ce n’è più bisogno, e ci devono essere meccanismi di sicurezza per le nostre imprese”.

foto europarl.europa.eu

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