Crisi di Governo, i timori di Confindustria nell’Isola.

Dopo la crisi di Governo, aperta scriteriatamente dal Movimento 5 Stelle, il mondo delle imprese della Sardegna è intervenuto oggi per esprimere il proprio disappunto verso l’ennesimo atto di irresponsabilità verso il “bene del Paese”, reso decisamente meno sostenibile dall’attuale crisi geopolitica in Europa, dalle spinte inflazionistiche e dai rincari energetici. Dinamiche probabilmente, non interiorizzate da un movimento che ha fatto del Reddito di cittadinanza e della improduttività – se mai se ne fosse avvertito il bisogno in Italia – il proprio segno di riconoscimento.

Una prova muscolare, quella del M5S, motivata, probabilmente, dalla necessità di accontentare la frangia più populista (e poco incline al ragionamento) del proprio elettorato ed entourage.

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“Non possiamo che dirci sconcertati e fortemente preoccupati dalla crisi di governo che ha portato alla rottura del patto politico instaurato dalle forze di maggioranza – si legge oggi nella nota stampa di Confindustria Sardegna -. Un accordo nato su richiesta del Presidente della Repubblica che aveva chiesto alle forze politiche un atto di responsabilità per evitare il declino del Paese e attuare le riforme necessarie a una ripartenza sociale ed economica. Oggi questa responsabilità è venuta a mancare, mettendo a serio rischio il futuro dell’Italia in uno dei momenti peggiori della storia”.

A serio rischio, per l’associazione di categoria, la tenuta del sistema produttivo italiano, come anche quello sardo, che a causa di storiche diseconomie continua a pagare un prezzo maggiore in conseguenza degli shock esogeni in corso.

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“Il nostro auspicio – aggiungono da Confindustria Sardegna – è che l’azione del Presidente Draghi prosegua nell’interesse delle imprese e dei cittadini. Un’azione di governo basata sul pragmatismo con l’obiettivo di effettuare le riforme strutturali indispensabili, dall’implementazione del PNRR alla legge di bilancio 2023”.

Per quanto riguarda la Sardegna, in particolare, sono in discussione progetti fondamentali: due su tutti a partire dall’approvazione della legge per il principio di insularità in Costituzione e quella che riguarda l’approvvigionamento energetico. “Non è accettabile che le polemiche blocchino l’azione dell’Esecutivo. Al contrario – conclude Confindustria Sardegna – abbiamo bisogno di stabilità e continuità di governo per superare questa complicata congiuntura internazionale”.

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foto Confindustria.it