Giovani. I deputati chiedono l’avvio del programma “Erasmus4Ukraine”.

Con oltre quattro milioni di rifugiati ucraini, di cui un milione di minori costretti ad interrompere gli studi e le attività di formazione, la guerra in Ucraina sta generando una crisi umanitaria senza precedenti.

Dall’inizio del conflitto, secondo un nutrito gruppo di eurodeputati*, l’UE avrebbe reagito energicamente con un sostegno militare, umanitario e l’applicazione di sanzioni finanziarie verso Russia e Bielorussia, non garantendo, nel contempo, azioni valide per assicurare la continuità scolastica e universitaria dei rifugiati ucraini, lasciando agli Stati membri la responsabilità di organizzare iniziative di istruzione e formazione senza un adeguato sostegno politico e finanziario.

Da qui la proposta per l’avvio di un programma straordinario destinato agli/alle studenti/esse ucraini/e, l’Erasmus4Ukraine, che preveda l’iscrizione gratuita presso un’università durante l’anno accademico in corso e il riconoscimento delle qualifiche e dei crediti acquisiti presso le università degli Stati membri. Programma, secondo gli eurodeputati, la cui dotazione finanziaria dovrebbe arrivare dai fondi non impiegati nel corso della pandemia nell’ambito del programma Erasmus+.

Sulla proposta la Commissaria per la gioventù, Mariya Gabriel, ha ricordato che “il Consiglio ha attivato la direttiva sulla protezione temporanea, che conferisce alle persone in fuga dalla guerra con meno di 18 anni di età il diritto di accedere al sistema di istruzione statale. Tuttavia la responsabilità del contenuto e dell’organizzazione dei sistemi di istruzione spetta
agli Stati membri, mentre la Commissione svolge un ruolo di supporto. In linea con questo ruolo la Commissione ha immediatamente adottato delle misure a sostegno di alunni, studenti e insegnanti che fuggono dalla guerra in Ucraina tramite il programma Erasmus+. Gli istituti di istruzione superiore dell’UE che vi partecipano – prosegue la Gabriel – possono offrire agli studenti in fuga dall’Ucraina mobilità a fini di studio a lungo e a breve termine e tirocini. La Commissione ha inoltre abolito l’obbligo di avere un contratto di apprendimento firmato, mentre è stato garantito accesso completo e gratuito alla nuova piattaforma online di sostegno linguistico Erasmus+”.

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Gli studenti provenienti dall’Ucraina, confermano dalla Commissione, possono essere rapidamente accolti dagli istituti di
istruzione che partecipano ai progetti di cooperazione Erasmus+, grazie a un uso flessibile del finanziamento dei progetti. Inoltre è prevista l’erogazione di un sostegno finanziario agli insegnanti e ai formatori ucraini per facilitarne l’integrazione e inviare temporaneamente del personale qualificato nelle regioni che accolgono i profughi.

“La Commissione – conclude l’esponente della Commissione von der Leyen – ha incoraggiato le agenzie nazionali Erasmus+ ad aprire tornate di candidature facoltative per le organizzazioni interessate a condurre iniziative sugli effetti della guerra. Parallelamente sono in corso di elaborazione misure volte a sostenere il riconoscimento delle qualifiche e dei periodi di studio in UE”.

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*Daniela Rondinelli (NI), Magdalena Adamowicz (PPE), Bartosz Arłukowicz (PPE), Petras Auštrevičius (Renew), Simona Baldassarre (ID), Marek Paweł Balt (S&D), Pietro Bartolo (S&D), Lars Patrick Berg (ECR), Robert Biedroń (S&D), Adam Bielan (ECR), Vilija Blinkevičiūtė (S&D), Andrea Bocskor (NI), Damian Boeselager (Verts/ALE), Franc Bogovič (PPE), Carlo Calenda (Renew), Maria da Graça Carvalho (PPE), Fabio Massimo Castaldo (NI), Leila Chaibi (The Left), Olivier Chastel (Renew), Caterina Chinnici (S&D), Salvatore De Meo (PPE), Anna Deparnay-Grunenberg (Verts/ALE), José Manuel Fernandes (PPE), Laura Ferrara (NI), Mario Furore (NI), Alexandra Geese (Verts/ALE), Chiara Gemma (NI), Vlad Gheorghe (Renew), Dino Giarrusso (NI), Raphaël Glucksmann (S&D), José Gusmão (The Left), Andrzej Halicki (PPE), Pierrette Herzberger-Fofana (Verts/ALE), Ladislav Ilčić (ECR), Irena Joveva (Renew), Rasa Juknevičienė (PPE), Beata Kempa (ECR), Łukasz Kohut (S&D), Athanasios Konstantinou (NI), Ewa Kopacz (PPE), Andrey Kovatchev (PPE), Elżbieta Kruk (ECR), Andrius Kubilius (PPE), Camilla Laureti (S&D), Morten Løkkegaard (Renew), Pierfrancesco Majorino (S&D), Aušra Maldeikienė (PPE), Marisa Matias (The Left), Liudas Mažylis (PPE), Dan-Ştefan Motreanu (PPE), Andżelika Anna Możdżanowska (ECR), Jan-Christoph Oetjen (Renew), Juozas Olekas (S&D), Urmas Paet (Renew), Lídia Pereira (PPE), Dragoş Pîslaru (Renew), Nicola Procaccini (ECR), Emil Radev (PPE), Luisa Regimenti (PPE), Eugenia Rodríguez Palop (The Left), Bronis Ropė (Verts/ALE), Mounir Satouri (Verts/ALE), Radosław Sikorski (PPE), Ivan Vilibor Sinčić (NI), Ivan Štefanec (PPE), Nicolae Ştefănuță (Renew), Dominik Tarczyński (ECR), Romana Tomc (PPE), Kosma Złotowski (ECR), Valdemar Tomaševski (ECR).

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