Salario minimo, ok dalla Commissione.
La Commissione europea ha accolto con favore l’accordo politico raggiunto questa mattina tra il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’UE sulla direttiva sul salario minimo. L’intesa, adesso, dovrà attendere l’approvazione formale dei colegislatori. Una volta pubblicata nella Gazzetta ufficiale, la direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione e gli Stati membri dovranno quindi recepire i nuovi elementi della direttiva nel diritto nazionale entro due anni.
La direttiva, nello specifico, stabilisce un quadro per l’adeguatezza del salario minimo legale, promuovendo la contrattazione collettiva sulla determinazione del salario e migliorando l’accesso effettivo dei lavoratori alla protezione del salario minimo nell’UE.
Un salario minimo adeguato è importante per rafforzare l’equità sociale e sostenere una ripresa economica sostenibile e inclusiva. Migliori condizioni di lavoro e di vita avvantaggiano anche le imprese, la società e l’economia in generale, aumentando la produttività e la competitività, come ricordato oggi dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “L’UE ha mantenuto la sua promessa. Le nuove regole sul salario minimo proteggeranno la dignità del lavoro e faranno in modo che il lavoro renda. Tutto ciò nel pieno rispetto delle tradizioni nazionali e dell’autonomia delle parti sociali”.
Gli elementi principali della Direttiva prevedono: un quadro per la definizione e l’aggiornamento delle retribuzioni minime obbligatorie: gli Stati membri con retribuzioni minime obbligatorie dovranno mettere in atto un solido quadro di governance per la fissazione e l’aggiornamento delle retribuzioni minime. Ciò comprende: criteri chiari per la determinazione del salario minimo (tra cui: il potere d’acquisto tenendo conto del costo della vita; il livello, la distribuzione e il tasso di crescita dei salari; e la produttività nazionale); l’utilizzo di valori indicativi di riferimento per guidare la valutazione dell’adeguatezza dei salari minimi; aggiornamenti regolari e tempestivi dei salari minimi; l’istituzione di organi consultivi ai quali le parti sociali potranno partecipare; coinvolgimento delle parti sociali nella fissazione e nell’aggiornamento del salario minimo legale.
Il diritto a un salario minimo adeguato, ricordano dalla Commissione europea, è sancito dal principio 6 del pilastro europeo dei diritti sociali , proclamato congiuntamente dal Parlamento europeo, dal Consiglio a nome di tutti gli Stati membri e dalla Commissione a Göteborg nel novembre 2017. La direttiva sul salario minimo adeguato, ancora, rappresenta una delle azioni chiave del piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali per attuare ulteriormente i principi del pilastro.
La Commissione ha proposto una direttiva sui salari minimi adeguati il 28 ottobre 2020, a seguito di una consultazione in due fasi delle parti sociali effettuata a norma dell’articolo 154 del trattato sul funzionamento dell’UE (TFUE). La direttiva UE si basa sull’articolo 153, paragrafo 1, lettera b), del TFUE sulle condizioni di lavoro.
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