Confindustria: “Non riusciamo a trovare più del 40% di risorse umane”.
“La politica deve essere chiara: ha intenzione di far vincere i Paese, aiutando il governo Draghi a mettere in campo interventi strutturali per favorire l’occupazione dei giovani, o invece è interessata al mero dividendo elettorale, proseguendo sulla strada dei bonus e delle misure ‘di parcheggio’ temporanee, come il Reddito di Cittadinanza, che è fondamentale contrastare la povertà, ma che per i ragazzi si sta rivelando un disincentivo al lavoro e alla valorizzazione del loro talento?”.
Questa la domanda formulata da Giovanni Brugnoli, Vice Presidente di Confindustria per il Capitale Umano, al Sole 24 Ore in occasione degli Stati Generali dell’Orientamento: “Siamo la seconda potenza manifatturiera in Europa, la settima economia nel mondo, ma famiglie e studenti spesso neanche lo sanno, e non conoscono le opportunità di lavoro e formazione che le nostre aziende sono in grado di offrire ai giovani talenti. Secondo, perché non riusciamo a trovare ormai più del 40% delle risorse che servono alle imprese. E terzo: perché bisogna ricostruire un’alleanza tra noi imprenditori, territori e mondo della scuola, visto che solo laddove esiste questo link, dai percorsi di scuola-lavoro ai dottorati industriali, c’è occupazione di qualità e imprese competitive”.
Il Vice Presidente per il Capitale Umano ha poi ribadito la necessità di mettere in campo misure vere e non bandierine ideologiche: “Nei primi due anni e mezzo il Reddito di Cittadinanza c’è già costato oltre 20 miliardi, e con l’ultima manovra è stato rifinanziato per altri 8. La misura è sacrosanta in chiave di inclusione e contrasto alla povertà. Ma sentire aziende che non trovano personale perché c’è un disincentivo dato dai sussidi, è intollerabile”. Mentre su quota 100 ha osservato: “c’è stato detto che a ogni uscita ci sarebbero state tre nuove assunzioni, invece ci siamo fermati a 0,4”.
Brugnoli è poi tornato sulle proposte di Confindustria: “Abbiamo proposto il taglio strutturale al cuneo per 16 miliardi. Vuole dire dare ai lavoratori con 35mila di reddito 1.223 euro in più, cioè una mensilità aggiuntiva in busta e per tutta la vita lavorativa. Nessuno ancora ci ha risposto. E parlando di giovani, sento parlare di interventi in cantiere su apprendistato e tirocini curriculari, che introducono vincoli burocratici e nuovi costi. Se fosse così, lo dico con altrettanta chiarezza: uccideremo questi strumenti, allontanando per sempre formazione e lavoro, quando invece occorre rinsaldare questo legame”.
Infine, su cosa ci si aspetta dalla scuola Brugnoli ha affermato: “Dobbiamo renderla moderna e attrattiva come l’impresa. E quindi, in concreto: le riforme del Pnrr Scuola vanno subito approvate; la didattica deve cambiare, grazie a nuove tecnologie, laboratori e biblioteche 4.0. Poi servono servizi oltre che lezioni”.
foto Confindustria