Oristano, indennizzi illeciti per oltre 1,6 milioni. 92 denunce.
“Promontory’s Funds” è il nome della complessa indagine condotta dai finanzieri della Sezione Operativa
Navale di Oristano, finalizzata alla verifica delle procedure propedeutiche al rilascio degli “Indennizzi agli
operatori economici per lo sgombero di specchi d’acqua” interessati dalle esercitazioni militari.
Il Protocollo d’Intesa integrativo del 2016, siglato tra il Ministero della Difesa e la Regione Autonoma della
Sardegna, integrando il precedente del 1999, in particolare, aveva inserito il Poligono di Capo Frasca tra le strutture militari che danno diritto alle indennità, aggiungendo nell’elenco delle marinerie beneficiarie dell’indennizzo, anche quelle iscritte al Compartimento Marittimo di Oristano, ad eccezione di quelle registrate al Circondario Marittimo di Bosa e di quelle operanti nelle acque interne non aventi sbocco a mare.
In tale contesto, dal mese di giugno del 2021 i finanzieri hanno eseguito delle articolate indagini e dagli accertamenti è emerso l’indebita percezione degli indennizzi da parte di 92 pescatori.
Dal resoconto, infatti, le fiamme gialle hanno rilevato che molte barche avevano come mezzo di propulsione unicamente i remi mentre la posizione degli ormeggi di due società avevano, ed hanno tutt’ora, come sbocco a mare unicamente un canale, ove risulta ardua se non impossibile la navigazione per arrivare fino al mare aperto. Tale criticità non poteva consentire ai pescatori di arrivare fino alla zona di mare interessata dalle esercitazioni militari e, di conseguenza, di avere diritto all’indennizzo in questione.
Con tali artifizi, le tre Cooperative oggetto dell’investigazione hanno indebitamente percepito oltre 1.600.000 euro.