Elezione diretta del Presidente della Repubblica: respinta la proposta di legge costituzionale di Fratelli d’Italia.
La Camera dei Deputati ha respinto la proposta di legge costituzionale “Modifiche alla parte II della Costituzione concernenti l’elezione diretta del Presidente della Repubblica“, presentata nel mese di giugno 2018, dal gruppo Fratelli d’Italia.
“Il presidenzialismo – si legge nel documento trombato da uno dei due rami del Parlamento italiano – non è un’invenzione dell’ultima ora, è una storica proposta di Fratelli d’Italia e della destra italiana”. Una idea, visto l’esito, che non è stata decisamente condivisa dall’Aula a nocumento, probabilmente, della legittimazione popolare della figura del Presidente della Repubblica, ancora oggi eletto attraverso una elezione di secondo grado, appannaggio esclusivo dei partiti italiani.
“La destra italiana – affermano ancora i deputati di Fratelli d’Italia – ha sempre indicato, come via di uscita ai tristi balletti parlamentari nella formazione dei Governi, ai quotidiani riti trasformistici delle maggioranze parlamentari ondivaghe e alla strutturale debolezza di una democrazia lenta e avvitata su se stessa, il presidenzialismo. Un Presidente votato dagli italiani, legittimato dagli italiani e che risponde del proprio operato solo di fronte ai suoi elettori è la più importante riforma costituzionale che potremmo regalare a una nazione che ha bisogno di stabilità”.
Per gli integralisti del principio della sovranità popolare e dell’idea di Capo dello Stato quale emanazione del suffragio universale, bisognerà, quindi, attendere a lungo per assistere a un nuovo corso all’interno dell’ordinamento costituzionale italiano.
foto Quirinale.it