Crisi alimentare: l’insicurezza alimentare raggiunge nuovi record secondo il Global Report on Food Crises.

Il Global Network Against Food Crisis – l’alleanza internazionale tra le Nazioni Unite, l’Unione Europea e le agenzie governative e non governative – ha pubblicato ieri il suo Global Food Crises Report 2022 sull’insicurezza alimentare nel pianeta. 

Circa 193 milioni di persone in 53 Paesi o territori, si legge nel rapporto, hanno sperimentato un’insicurezza alimentare acuta nel 2021, con un aumento di quasi 40 milioni di persone rispetto ai numeri già record nel 2020. Unanime la causa secondo il Global Network: il conflitto in Ucraina rimane il principale motore dell’insicurezza alimentare. La guerra, in particolare, avrebbe messo in luce la natura interconnessa e la fragilità dei sistemi alimentari globali, con gravi conseguenze per la sicurezza alimentare e nutrizionale globale.

LEGGI ANCHE:  Rifiuti: riciclo degli imballaggi in plastica fino al 39,7% in Ue.

I Paesi che già affrontano livelli elevati di fame acuta sono particolarmente vulnerabili ai rischi creati dall’invasione russa dell’Ucraina, non ultimo a causa della loro forte dipendenza dalle importazioni di input alimentari e agricoli e della loro vulnerabilità agli shock globali dei prezzi alimentari.

“L’invasione russa dell’Ucraina – ha dichiarato nell’occasione Jutta Urpilainen, commissaria europea per lo Sviluppo – mette a rischio la sicurezza alimentare globale. La comunità internazionale deve agire per scongiurare la più grande crisi alimentare della storia e gli sconvolgimenti sociali, economici e politici che ne potrebbero derivare. Sebbene sia necessaria un’assistenza immediata per salvare vite umane e prevenire la carestia, dobbiamo continuare a sostenere i Paesi partner nella transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili e catene di approvvigionamento resilienti sfruttando tutto il potenziale del Green Deal e del Global Gateway”.

LEGGI ANCHE:  Pace con la Russia, NI e ID: "Intelligence preme su Governo USA per negoziati".

foto CC-BY-4.0: © European Union 2019 – Source: EP.