Dipendenze giovanili: 2 milioni per il fondo di intervento. 4 spiccioli per le future azioni spot destinate ai giovani.

2 milioni di euro. Questa la dotazione finanziaria prevista nel nuovo avviso per progetti di prevenzione delle dipendenze comportamentali e da sostanze nelle giovani generazioni.

4 spiccioli per contrastare una delle peggiori piaghe per i/le giovani italiani/e, frutto, come riportato nella velina del Ministero per le Politiche Giovanili, della ‘battaglia’ della ministra Fabiana Dadone per l’inserimento del finanziamento del “Fondo di intervento per la prevenzione e il contrasto delle dipendenze tra le giovani generazioni” nella Legge di bilancio 2022.

Una dotazione finanziaria che conferma la vocazione a sottodimensionare la “questione giovanile” da parte dell’Esecutivo Draghi ma che, secondo la narrazione autocelebrativa del Ministero per le Politiche Giovanili, “darà vita ad una iniziativa unica nel suo genere con l’obiettivo di salvaguardare la salute degli adolescenti che, in considerazione delle conseguenze causate dall’emergenza epidemiologica da Covid-19, hanno subìto le drammatiche conseguenze di un isolamento sociale tale da sviluppare disturbi comportamentali”.

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Con la striminzita dotazione di 2 milioni di euro, quindi, sarà improbabile assistere ad azioni con una ‘valenza a impatto nazionale’ per la “promozione di stili di vita sani e positivi, socializzazione, percorsi di reinserimento e di housing sociale, iniziative di prevenzione e contrasto di fenomeni di violenze di gruppo, interventi di riduzione del rischio e del danno”, come indicato nell’avviso.

Una constatazione difficilmente opinabile alla luce dell’importo massimo di 100mila euro previsto per i singoli progetti che parteciperanno alla call destinata alla “prevenzione e al contrasto delle dipendenze tra le giovani generazioni”. Senza contare le percentuali delle spese ammissibili previste nell’avviso: 60% massimo per il personale, 20% per l’acquisto di beni e servizi e 10% per le missioni. Formulazione che potrebbe portare al finanziamento di iniziative preesistenti – nonché scarsamente innovative – per il contrasto delle dipendenze giovanili. L’innovazione, infatti, non è ‘acqua fresca’, come ricordato spesso da qualche ex ministro dello Sviluppo Economico, specialmente in termini di innovazione sociale.

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Della bontà dell’iniziativa, però, è convinta la ministra Fabiana Dadone: “Ho ritenuto necessario dare risposta concreta alle molteplici istanze ricevute sia in sede di Conferenza Nazionale a Genova che nelle visite presso le comunità, con l’istituzione di fondo destinato alle attività sulla prevenzione delle dipendenze in favore dei più giovani. Con l’avviso diamo impulso ad attività progettuali in favore dei ragazzi e ragazze che hanno bisogno di tornare a credere in loro stessi e ad aver fiducia nelle Istituzioni”.

foto giovani.gov.it