ONU: “Crescita economica globale per il 2022 prevista al 2,6%”.

La Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD) ha ridotto la sua proiezione di crescita economica globale per il 2022 dal 3,6% al 2,6% a causa del conflitto Ucraina-Russia e dei cambiamenti nelle politiche macroeconomiche attuate dai Paesi negli ultimi mesi.

La Russia, secondo le Nazioni Unite, vivrà “una profonda recessione” nel 2022 e parti dell’Europa occidentale e dell’Asia centrale, meridionale e sud-orientale vedranno “significativi rallentamenti della crescita”.

È probabile che il conflitto in corso in Ucraina rafforzerà la tendenza alla stretta monetaria nei Paesi avanzati, con tagli alla spesa pubblica. Una combinazione di indebolimento della domanda globale, unita all’insufficiente coordinamento delle politiche a livello internazionale e a livelli elevati di debito genereranno onde d’urto finanziarie che potrebbero spingere alcuni Paesi in via di sviluppo verso una spirale di insolvenza, recessione e arresto della crescita.

LEGGI ANCHE:  Conferenza sul futuro dell'Europa: continua nell'indifferenza generale l'iniziativa delle istituzioni europee per il coinvolgimento dei cittadini. Al via il terzo panel europeo su cambiamenti climatici, ambiente e salute.

Gli effetti economici del conflitto in Ucraina, ancora, “aumenteranno il rallentamento economico in corso a livello globale e indeboliranno la ripresa dalla pandemia di Covid-19”, ha affermato il segretario generale dell’UNCTAD Rebeca Grynspan.

“Il pericolo per molti dei Paesi in via di sviluppo che dipendono fortemente dalle importazioni di cibo e carburante – si legge nel rapporto – è più profondo poiché i prezzi più elevati minacciano i mezzi di sussistenza, scoraggiano gli investimenti e aumentano lo spettro di un aumento dei disavanzi commerciali”.

Insomma, nel breve periodo si potrebbe assistere ancora ad un contesto caratterizzato da flussi di capitali volatili, instabilità dei tassi di cambio e aumento dei costi finanziari, in particolare per i Paesi in via di sviluppo meno sviluppati e a reddito medio, con il rischio di gravi difficoltà di pagamento del debito estero.

LEGGI ANCHE:  Corpo Europeo di Solidarietà: arrivati a Fiuggi i 25 giovani volontari.

foto Leandro Neumann Ciuffo