Ucraina: nuove sanzioni contro la Russia. Vietata l’esportazione di beni di lusso “per colpire le elitè russe”.

La Commissione europea ha accolto con favore l’adozione del 4° pacchetto di misure restrittive contro la Russia deciso dal Consiglio europeo, nel corso della riunione informale dei capi di Stato e di governo dell’UE del 10 e 11 marzo, in risposta all’aggressione della Russia all’Ucraina e al suo popolo. Sanzioni, nelle ambizioni dei vertici europei, che contribuiranno ulteriormente ad aumentare la pressione economica sul Cremlino. Obiettivo, come confermato da decenni di sanzioni, che con molta probabilità non sortirà gli effetti sperati.

Tra le nuove misure è previsto il divieto di qualsiasi transazione con le imprese statali russe operanti nel settore militare e industriale. Ancora, saranno vietati nuovi investimenti nel settore energetico russo, con limitate eccezioni per l’energia nucleare civile e il trasporto di determinati prodotti energetici nell’UE. Inoltre, è stato deciso il divieto di esportazione di beni di lusso “per colpire direttamente le élite russe” e nuove restrizioni commerciali su ferro e acciaio.

Aumentato, altresì, l’elenco delle persone ed entità sanzionate, con l’inclusione di diversi oligarchi legati al Cremlino, nonché società attive nelle aree militari e di difesa, che supportano logisticamente e materialmente l’invasione.

LEGGI ANCHE:  Social Media: accordo con Ofcom per il controllo sul Digital Services Act.

Introdotto anche il divieto di rating della Russia e delle società russe da parte delle agenzie di rating del credito dell’UE e la fornitura di servizi di rating ai clienti russi.

Separatamente, il Consiglio ha dato il via libera alla Commissione affinché aderisca, a nome dell’UE, a una dichiarazione plurilaterale sull’aggressione della Federazione russa contro l’Ucraina con il sostegno della Bielorussia, che dovrebbe essere rilasciata nel contesto del commercio mondiale Organizzazione (OMC). Come altri membri dell’OMC che devono co-sponsorizzare tale dichiarazione, l’UE conferma la sua disponibilità a intraprendere qualsiasi azione ritenuta necessaria per proteggere i nostri interessi essenziali in materia di sicurezza. Questi possono includere azioni a sostegno dell’Ucraina o azioni per sospendere concessioni o altri obblighi nei confronti della Federazione Russa, come la sospensione del trattamento della nazione più favorita a prodotti e servizi della Federazione Russa. Inoltre, alla luce del Sostegno materiale della Bielorussia alle azioni della Federazione russa, l’UE ritiene che il suo processo di adesione all’OMC debba essere sospeso .

LEGGI ANCHE:  Paesi "democratici". La Polonia chiude il consolato russo a Poznan.

Come vengono adottati i regimi e gli elenchi delle sanzioni dell’UE? Il Consiglio dell’UE (Il Consiglio) decide all’unanimità sull’adozione, il rinnovo o la revoca delle misure restrittive dell’UE (sanzioni), sulla base delle proposte legislative dell’Alto rappresentante dell’UE. Una volta raggiunto un accordo politico tra gli Stati membri dell’UE, gli atti giuridici necessari, sotto forma di decisione del Consiglio e di regolamento del Consiglio di accompagnamento, sono preparati dall’alto rappresentante/Vicepresidente e dalla Commissione e presentati al Consiglio per adozione.

Il Consiglio adotta decisioni su elenchi specifici sulla base dei criteri di inserimento stabiliti nella decisione del Consiglio e nel regolamento del Consiglio. Qualsiasi decisione di proroga o ampliamento delle misure restrittive spetta al Consiglio, che delibera all’unanimità. L’applicazione delle sanzioni dell’UE è responsabilità primaria degli Stati membri, che devono attuarle nelle rispettive giurisdizioni.

Bruxelles, commissione europea, foto Agenzia Coesione Territoriale
Bruxelles, commissione europea, foto Agenzia Coesione Territoriale

Qual è il ruolo della Commissione nella proposta, adozione e attuazione delle sanzioni? In qualità di custode dei trattati, la Commissione vigila sull’applicazione del diritto dell’Unione e garantisce l’applicazione uniforme delle sanzioni in tutta l’UE. A tal fine, può formulare pareri alle autorità competenti degli Stati membri sull’interpretazione di disposizioni specifiche degli atti giuridici pertinenti o fornire orientamenti sulla loro attuazione. La Commissione controlla anche la corretta applicazione delle sanzioni e può avviare una procedura d’infrazione contro gli Stati membri per il mancato rispetto dei loro obblighi ai sensi del diritto dell’UE.

LEGGI ANCHE:  Pino Cabras (M5S): "Valutare azione legale contro Lagarde"

La Commissione e le autorità nazionali competenti (ANC) lavorano in stretto contatto con gli operatori dell’UE e forniscono loro guida e supporto per garantire che qualsiasi attività svolta in ambienti soggetti a sanzioni dell’UE rimanga legale. Si svolgono regolari scambi di informazioni tra la Commissione e le ANC in merito a diversi aspetti dell’attuazione delle sanzioni, dagli importi dei beni congelati alle deroghe concesse, nonché ai problemi di esecuzione che possono incontrare nella loro giurisdizione.

L’effettiva attuazione e applicazione delle sanzioni dell’UE sono una priorità per la Commissione. La Commissione sostiene sempre più gli Stati membri nell’applicazione delle sanzioni, rispondendo ai quesiti interpretativi sollevati dalle ANC e dagli operatori economici e umanitari.

Foto di Vlad Vasnetsov da Pixabay