Vladimir Putin firma i decreti per il riconoscimento delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk.
Il capo della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha firmato in tarda serata i decreti per il “Riconoscimento della Repubblica popolare di Donetsk e della Repubblica popolare di Luhansk”, alla presenza dei presidenti delle rispettive repubbliche Denis Pushilin e Leonid Pasechnik. Un trattato di “amicizia, cooperazione e mutua assistenza” come dichiarato dal Cremlino.
Con la decisione repentina, ma nell’aria da tempo, di Vladimir Putin sfuma, così, l’idea di una rapida soluzione diplomatica tra i due blocchi in campo. Asperità che, con l’invio di nuove forze militari nella Repubblica di Donetsk – due colonne di veicoli blindati secondo l’agenzia russa Interfax – non potranno che aumentare nelle prossime ore.
Dall’altra parte della barricata, attraverso una nota congiunta, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, hanno condannano con la massima fermezza la decisione del Presidente russo di procedere al riconoscimento delle due repubbliche indipendenti: “Questo passaggio – si legge nella dichiarazione – costituisce una palese violazione del diritto internazionale e degli accordi di Minsk. L’Unione reagirà con sanzioni e ribadisce il suo fermo sostegno all’indipendenza, alla sovranità territoriale dell’Ucraina”.
Una conclusione annunciata che, di fatto, chiude le porte al processo di de-escalation tra le parti in causa, come confermato anche dal rapporto giornaliero della Missione speciale di monitoraggio dell’OSCE in Ucraina, dove è stato registrato un nuovo picco sul fronte delle violazioni del cessate il fuoco (3231) e delle esplosioni (2026) nelle regioni di Donetsk e Luhansk.
Proprio dall’OSCE, in tarda serata, la Segretaria generale Helga Maria Schmid, si è unita al coro di proteste contro la decisione della Federazione Russia: “Questo passo costituisce una violazione del diritto internazionale e dei principi fondamentali dell’OSCE ed è contrario agli accordi di Minsk. Chiediamo alla Russia di revocare immediatamente questa decisione, capace di alimentare ulteriori tensioni e separare le popolazioni che vivono in queste regioni dal resto del loro Paese, l’Ucraina”.
foto Kremlin.ru