Ospedale San Martino, Consiglio comunale: “Reintegrare la pianta organica della pediatria”.
Il Consiglio comunale di Oristano si schiera a difesa del reparto di pediatria dell’ospedale San Martino, con un ordine del giorno sottoscritto da tutti i consiglieri comunali e votato all’unanimità per “impegnare il Sindaco e la Giunta a porre in essere nei confronti dell’Azienda Sanitaria Locale, della Regione Sardegna e dell’esecutivo nazionale qualsiasi attività volta ad ottenere risposte concrete e tempestive circa il reintegro della pianta organica del reparto di pediatria dell’Ospedale San Martino di Oristano (con particolare attenzione all’inserimento di un esperto in diabetologia pediatrica) affinché venga assicurato il ripristino della normale operatività dello stesso, conseguentemente, sia garantita la sopravvivenza del punto nascite del reparto di ginecologia”.
L’ordine del giorno è stato presentato in aula dal consigliere di Fratelli d’Italia Antonio Iatalese: “Il documento nasce su richiesta dei genitori e cittadini oristanesi che hanno dato vita a un comitato spontaneo e ha già raccolto 30mila firme in difesa del reparto di pediatria messo a rischio dai pensionamenti che sono intervenuti in un organico già ridotto all’osso. La situazione è resa più grave dalla mancanza di un pediatra diabetico. Chiediamo risposte concrete per l’assunzione dei medici per rimpolpare gli organici e garantire il funzionamento del reparto”.
“Questo è l’ennesimo ordine del giorno che votiamo in quest’aula per difendere la sanità oristanese”, ha detto l’indipendente Francesco Federico.
Per Giuseppe Puddu (Fratelli d’Italia) “parlare ancora di sanità provoca imbarazzo, lo abbiamo fatto tante volte in quest’aula e lo ha fatto il Sindaco in ogni sede istituzionale. Viviamo un momento difficilissimo che ha esasperato le situazioni dei territori più in difficoltà come il nostro. Faccio appello all’unità di tutti per tentare di ottenere risultati a beneficio del territorio”.
“È umiliante trovarci ancora qui a lamentare le gravi carenze della sanità oristanese – ha detto Monica Masia -. Questa volta non per lamentare carenze, ma per scongiurare il rischio della possibile chiusura di un reparto. Le responsabilità vanno cercate a vari livelli, organizzazione a livello locale”.
Maria Obinu (PD) ha, invece, sottolineato i numerosi pronunciamenti del Consiglio comunale: “Il Consiglio tante volte si è occupato del problema sanità, istituendo una commissione speciale, con ordini del giorno e tante iniziative. Tutti noi abbiamo responsabilità, il sindaco che è la prima autorità sanitaria per primo, ma nessuno di noi è escluso. A cosa sono servite le nostre manifestazioni, le nostre proteste, i nostri documenti? Questo ordine del giorno è ridicolo. Il Sindaco non ha bisogno di questo ordine del giorno per tutelare i diritti degli oristanesi”.
“Quando si decidevano le cose importanti per la sanità, eravamo imbrigliati in situazioni in cui i nostri consiglieri regionali del passato non hanno fatto niente – ha detto Anna Maria Uras (Coraggio e libertà – Insieme) -. Le energie che potevano essere spese per il San Martino sono andate a San Gavino. San Gavino ci ha sottratto tutto. Quando dicevo queste cose, mi hanno tacciata di campanilismo. La situazione di oggi è figlia degli errori della passata legislatura”.
Il Sindaco Andrea Lutzu ha chiuso il dibattito garantendo continuità sul suo impegno: “Io non ho mai mollato sulla sanità e non intendo farlo adesso. Non cado sulle provocazioni da campagna elettorale. Chi conosce la mia storia e il mio impegno non può dubitare. Tra tante emergenze l’ultima è proprio questa della pediatria. Le ultime notizie sono arrivate nei giorni scorsi dopo che ho incontrato il Comitato, che affianchiamo nelle sue rivendicazioni, e successivamente il nuovo direttore generale. Il Direttore generale ha garantito la pubblicazione nei prossimi giorni del bando, attraverso richiesta dalla ASL all’ARES, per 4 pediatri a tempo determinato e uno per un pediatra con specializzazione diabetologica. Confidiamo dunque in una soluzione del problema”.