Foibe ed esodo giuliano dalmata, Roberto Fico: “Rinnovare memoria vittime. No a tesi negazioniste”.

“Il Giorno del Ricordo – ha ricordato oggi il Presidente della Camera, Roberto Fico – permette all’intera comunità di conservare e rinnovare la memoria di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo Dopoguerra e della vicenda del confine orientale. Quegli avvenimenti rappresentano una pagina molto dolorosa della nostra storia e il tentativo, perpetrato nel tempo, di coprirne le dinamiche e i contorni storici è stata una operazione inaccettabile. Così come inaccettabili sono le tesi negazioniste: in nessun caso possono infatti ritenersi ammissibili motivazioni o compromessi ideologici volti a legittimare la violazione della dignità dell’uomo o a ridimensionare le gravi responsabilità storiche che hanno portato ad eventi così drammatici”.

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“La democrazia ha sempre bisogno di verità e non possono esservi, nella storia di una comunità, pagine che, per quanto vergognose, siano lasciate in bianco. Per questo è importante aver istituito il Giorno del ricordo: perché sia restituita verità e dignità alle vittime delle foibe ed a tutti gli esuli che, per troppo tempo, hanno portato nel cuore le ferite di un dramma negato; ma anche perché quegli avvenimenti siano riconosciuti come parte integrante della coscienza civile dell’intera comunità nazionale; e, infine, perché anche questo tassello di vissuto collettivo contribuisca a ribadire la necessità e il valore delle ragioni ideali che hanno ispirato la nostra Costituzione ed il compimento della comune casa europea in cui oggi Italia e Paesi della ex Jugoslavia, con cui condividiamo il confine orientale, Slovenia e Croazia, coabitano”.

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“Sono ragioni di conciliazione e di rispetto dei diritti dell’uomo, di protezione delle minoranze e di solidarietà: principi che rappresentano sempre un antidoto potente contro gli estremismi ideologici e i pericolosi nazionalismi e che oggi fanno delle terre lungo il confine orientale, ove si consumarono le atrocità che intendiamo ricordare, un luogo di dialogo e di scambio, economico ma anche culturale. Verità e memoria storica sono dunque sempre preziose e necessarie: ci aiutano a far tesoro degli errori del passato e a guardare nella giusta direzione, verso un futuro senza guerre fratricide, soprusi e tirannie; dunque, verso una convivenza umana in cui ai muri si sostituiscano ponti di dialogo e in cui la pace e la cooperazione siano le sole linee guida del cammino di popoli e nazioni”.

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