Manovra regionale 22-24, approvato il passaggio agli articoli e il Documento di economia e finanza regionale. Giorgio Oppi: “Mai visto una gestione così approssimativa della Sanità”. Pierluigi Saiu: “Noi abbiamo raccolto i frutti delle precedenti riforme della sinistra”.
Si è conclusa la discussione generale sulla Manovra 2022-2024, con l’approvazione del passaggio agli articoli -con 30 voti favorevoli, 18 contrari ed 1 astenuto – e del Documento regionale di economia e finanza (DEFR) con 28 voti favorevoli e 19 contrari.
Una sessione pomeridiana nel segno delle immancabili scaramucce tra i diversi banchi dell’Aula, prive, in diversi casi, di alcun tenore politico. Ad ‘aprire le danze’ della seduta l’intervento del consigliere di LeU Eugenio Lai che ha definito la manovra come “totalmente insufficiente ad affrontare le tante emergenze dell’Isola”. “Non c’è alcun riferimento al caro bollette, al piano energetico, allo sviluppo green delle imprese e al lavoro”, ha dichiarato il capogruppo di LeU che, in chiusura, a basato l’ultimo affondo della sua filippica contro le misure contenute nella manovra per combattere il fenomeno dello spopolamento: “I contributi a pioggia non possono essere la ricetta e tantomeno sono utili gli interventi spot”.
Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa, ha invece difeso le scelte fatte nella Manovra, salutando “l’introduzione, per la prima volta in finanziaria, di misure adatte a combattere il fenomeno dello spopolamento”. L’entusiasmo è sovrano nell’Aula… L’esponente dei Riformatori ha poi insistito sulla necessità di completare l’infrastrutturazione della fibra extra larga “per colmare i ritardi della insularità e limitare l’aumento del tasso di spopolamento dei piccoli centri per la carenza dei servizi”.
Maggiormente intelligibile l’intervento del capogruppo del Movimento 5 Stelle, Roberto Li Gioi, per il quale “questa non è la legge di stabilità ma la legge che dimostra la vostra instabilità politica” dove è evidente “l’assenza di un progetto di sviluppo” e una insostenibile “politica dei contributi a pioggia”.
Riferendosi alle azioni contro lo spopolamento il consigliere di Fratelli d’Italia, Francesco Mura, ha evidenziato i limiti delle misure contenute nella manovra: “E’ chiaro che non saranno le misure dell’articolo 10 a risolvere il problema dello spopolamento delle zone interne della Sardegna ed è anche vero che non sono gli incentivi a spostare le imprese, che cercano invece territori dove operare meglio. Però insisto sul fatto che i piani di sviluppo locale del passato non sono stati calati sui Comuni ma su territori aggregati forzatamente. Per questo – ha proseguito – ritengo che questa Finanziaria abbia il merito di sostenere davvero la crescita di tutti i piccoli Comuni delle zone interne della Sardegna. Allo stesso modo – rivolgendosi ai banchi dell’opposizione – vi piaccia o meno l’attuale situazione della Sanità è frutto delle vostre decisioni passate”.
Per l’Udc è poi intervenuto, dopo una premessa a dir poco ermetica sulla propria cravatta, il consigliere Giorgio Oppi: “A novembre scorso abbiamo approvato una finanziaria omnibus che ha provocato soltanto pasticci amministrativi che in parte stiamo recuperando ora”. Intervento proseguito sul tema della sanità: “Mai avevamo visto una gestione così approssimativa della Sanità e non ripeterò le lamentele sulla mancanza di posti letto, sulla mancata chiamata degli infermieri che pure hanno vinto il concorso e sono ancora in attesa. E tanto altro. Chi sarà responsabile dei morti che ci saranno per le mancate cure, come nel caso dei dializzati di Buggerru che devono andare tre volte la settimana a Carbonia?”. Bordate proseguite nel merito del passaggio dei 1004 dipendenti ATS all’ARES, tra i quali numerosi infermieri e dirigenti sanitari, che rappresenterebbe un vero e proprio svarione manageriale data la competenza prettamente amministrativistica in capo al nuovo ente voluto dalla riforma sanitaria del centrodestra.
Pierluigi Saiu della Lega ha poi difeso il provvedimento ricordando che “chi punta il dito oggi dicendo che abbiamo sbagliato è in una comoda posizione. In questi tre anni siamo stati condizionati dalla pandemia nella gestione della Sardegna e i numeri dicono tutto sull’impatto della pandemia: il Covid in Sardegna ha dato 138 mila positivi, migliaia di ricoverati e oltre 1500 decessi. Sono state somministrate tre milioni e mezzo di dosi vaccinali, bandito un concorso per 271 dirigenti medici e quasi duemila assunzioni a tempo determinato per fronteggiare la pandemia. Questi sono numeri veri – ha proseguito Saiu -. Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto con il sistema sanitario che abbiamo ricevuto in dote da voi – rivolgendosi ai banchi della minoranza – fatto di tagli. Noi abbiamo raccolto i frutti delle vostre riforme e della vostra idea di sanità per l’isola”.
Di finanziaria deludente ha pure parlato il capogruppo dem Gianfranco Ganau: “Questo provvedimento avvalora la vostra incapacità a gestire e sentire i bisogni della Sardegna. E’ una finanziaria di pochi articoli e di poche linee di intervento, mai strategiche. E’ insufficiente il vostro investimento all’articolo 3 sulle opere pubbliche, con appena 3 milioni di euro sulle opere di viabilità. E cosa dire dell’articolo 4, dove si prevedono interventi marginali sulle politiche sociale e dove non spendete una sola parola sulla sanità? Come se non servissero denari per interventi su quanto è sotto gli occhi di tutti”. Sullo spopolamento, ha dichiarato Ganau, “la lotta va fatta creando le condizioni per vivere nei piccoli paesi, a cominciare dai servizi sanitari e scolastici di prossimità. Anche perché ormai è noto che lo spopolamento non riguarda soltanto i comuni delle zone interne”.
Per il capogruppo sardista Franco Mula si tratterebbe, invece, di una misura non perfetta dati gli scarsi margini di manovra – circa 200 milioni – ma significativa, tale da “consentire di varare norme ben orientate e condivise come quella dell’aumento dell’indennità agli amministratori locali”. Mula ha poi ricordato i 25 milioni per gli enti con problemi di bilancio, e l’impegno per l’accertamento usi civici che riguarda ben 304 Comuni dell’Isola.
Sul tema della sanità e delle discrepanze dei dati reali rispetto a quelli inviati dalla Regione al Ministero della Salute è intervenuto Francesco Agus dei Progressisti: “Ci sono pazienti sulle barelle da campo e qui non c’entra la pandemia, un esempio che fa capire l’urgenza di affrontare il problema strutturale di un sistema sanitario che non permette ai malati di tante altre patologie di potersi curare”. Sul piano politico, prosegue il capogruppo dei Progressisti, “la finanziaria è arrivata in ritardo e non risolve nessun grande nodo strutturale: degli 8.5 miliardi disponibili gran parte va alla spesa sanitaria e sociale – 4.5 miliardi -, mentre il resto è già bloccato fra stipendi, trasporto pubblico locale, fondo unico per enti locali e leggi di settore, e quindi i margini di manovra sono pochissimi”.
A nome della Giunta l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino, ha osservato che la legge finanziaria non può mai essere risolutiva, dati i margini ristretti, pari a circa 200 milioni, ricordando però che “non è vero che non c’è una strategia. Gli strumenti finanziari arriveranno dalle risorse del PNRR, FSE e FESR”. Affrontando poi il tema dello spopolamento l’assessore si è detto consapevole dell’intervento limitato precisando però che la misura va inquadrata in una strategia molto più ampia che comprende agevolazioni per le imprese, incentivi a fondo perduto per attività commerciali ed artigianali, turn over di Forestas che da solo può generare da 750 a 1000 posti fissi, fino ad arrivare alla programmazione territoriale (sostenuta con un fondo da 5 milioni per la progettazione dei Comuni), ai fondi europei ed al Pnrr: “Siamo partiti dalle piccole comunità sotto i 3000 abitanti, perché lo spopolamento in quelle realtà comporta la sparizione di alcuni servizi essenziali, cosa che non accade nei grandi centri, ma siamo disponibili a rivedere alcuni parametri”.