Centeno incontra i deputati del PE

In vista del Consiglio europeo di domani i deputati della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, hanno incontrato il Presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno.

Nel corso dell’audizione numerosi deputati hanno chiesto di proporre misure più incisive, sostenendo che quelle attualmente sul tavolo sono per lo più prestiti che lascerebbero i paesi più colpiti dal Coronavirus fortemente indebitati e aumenterebbero le divergenze economiche nell’Eurozona.

Il Presidente Centeno si è detto d’accordo sul fatto che si dovrebbe puntare ad una maggiore ambizione, ma ha sottolineato che anche il pragmatismo dovrebbe essere all’ordine del giorno. In particolare, ha raccomandato di non esplorare strumenti che richiederebbero una revisione dei trattati.

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I deputati della commissione parlamentare hanno espresso opinioni divergenti. Markus Ferber (PPE, DE) ha evidenziato le proprie perplessità circa la condotta di alcuni Paesi che hanno chiesto l’elaborazione di ulteriori strumenti, pur manifestando disinteresse verso le ipotesi di assistenza attualmente sul tavolo. Jonás Fernández (S&D, ES) ha sottolineato che le proposte attuali prevedono solo liquidità attraverso prestiti e che i Paesi già indebitati non possono permettersi di farsi carico di ulteriori prestiti.

VideoconferenzaAlcuni deputati hanno presentato le idee del loro gruppo politico per trovare soluzioni più audaci per mitigare la crisi. Stéphanie Yon-Courtin (Renew Europe, FR) ha proposto di istituire dei Recovery Bonds e ha chiesto in che modo potrebbero essere concepiti per coinvolgere gli Stati membri più reticenti. José Gusmão (GUE/NGL, PT) ha affermato che la BCE dovrebbe avere maggior raggio d’azione, modificando le limitazioni poste a carico della banca centrale. Antonio Rinaldi (ID, IT) ha sostenuto che è impossibile superare una crisi così grande con una BCE così limitata, aggiungendo che tutte le altre banche centrali hanno molte più opzioni a loro disposizione.

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Alcuni deputati hanno sottolineato il pericolo degli squilibri economici che si creeranno a seguito della pandemia e il rischio che gli sforzi di ripresa, se non ben coordinati a livello europeo, aumenteranno effettivamente tali squilibri. Sven Giegold (Verdi, DE) ha sottolineato che gli stati membri con maggiore spazio fiscale dovrebbero essere in grado di sostenere le loro imprese molto più di quelli con meno capacità, a maggior ragione se gli strumenti di sostegno dell’UE sono solo prestiti. Roberts Zīle (ECR, LV) ha avvertito che se i fondi di ripresa dell’UE dovessero richiedere un certo tempo per essere istituiti, i fondi di sostegno nazionali, disponibili per lo più rapidamente, aumenterebbero le disparità nel mercato unico.

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foto Copyright European Union

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