Ucraina, Josep Borrell: “Siamo preparati nel caso in cui la diplomazia fallisca”.
La crisi tra Russia e Ucraina resta al centro delle odierne tensioni geopolitiche. Un crescendo di azioni unilaterali della Federazione Russa che sta tenendo in apprensione le nazioni europee, come ricordato oggi dall’Alto Rappresentante dell’UE, Josep Borrell: “La presenza militare russa al confine ucraino è ulteriormente aumentata, come dimostrato dalle esercitazioni militari condotte a soli 18 Km dalla frontiera. Mosca ha anche annunciato esercitazioni navali nell’Atlantico settentrionale di fronte alla costa irlandese, nonché esercitazioni militari all’interno della Russia”.
Una prova muscolare della Federazione Russa, sulla quale i ministri degli Esteri dell’UE, nel corso del meeting di Brest di lunedì scorso, hanno formalizzato le proprie decisioni: “Abbiamo riaffermato la nostra unità opponendoci al tentativo della Russia di ricreare linee di divisione nel nostro continente. Ricordi di “sfere di influenza”, che non appartengono al 21° secolo. Con i ministri abbiamo concordato gli elementi principali che guideranno i nostri sforzi diplomatici collettivi, per convincere la Russia a intraprendere la via del dialogo”.
Inossidabile la cooperazione atlantica, come confermato anche nell’ultimo incontro avuto con il Segretario di Stato americano Blinken: “Gli Stati Uniti e l’Unione Europea – prosegue Borrell – si sono costantemente coordinati, informandosi a vicenda e discutendo i prossimi passi da compiere”.
Sulle recenti polemiche circa l’assenza di influenza dell’UE, assente al tavolo degli incontri bilaterali USA-Russia e NATO-Russia, l’Alto Rappresentante ha ribadito che l’UE non è fuori dal “più ampio e articolato insieme di discussioni diplomatiche” : “Sono in stretto contatto con il Segretario di Stato USA con il quale abbiamo avuto anche uno scambio con il Segretario Generale della NATO e il Ministro degli Esteri polacco, che attualmente è il Presidente in esercizio dell’OSCE e con il Ministro degli Esteri ucraino. Naturalmente, sono anche in stretto contatto con i miei colleghi francesi e tedeschi sulle discussioni del formato Normandia (Francia, Germania, Ucraina, Russia). È molto importante che questi colloqui in Normandia siano ripresi mercoledì a Parigi, per la prima volta dal 2019, e siano destinati a continuare a Berlino nelle prossime settimane”.
A seguito di questo stretto coordinamento transatlantico, gli Stati Uniti e la NATO hanno inviato mercoledì le rispettive risposte scritte alle richieste russe pubblicate lo scorso dicembre. Il segretario Blinken e altri funzionari statunitensi hanno chiarito in pubblico che la risposta ribadisce le preoccupazioni per le azioni della Russia che minano la sicurezza europea.
“Miriamo ad aumentare la trasparenza e la fiducia, sottolineando al contempo la necessità di rispettare i principi di base su cui si fonda la sicurezza dell’Europa e, in particolare, il rispetto della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale degli Stati europei. Le controversie – dichiara l’Alto Rappresentante – devono essere risolte pacificamente e non attraverso l’uso o la minaccia della forza. E’ nostro interesse che la ragione prevalga e che i conflitti che negli ultimi anni hanno accresciuto la sfiducia e l’antagonismo in Europa siano risolti attraverso i negoziati. L’Europa, così come gli Stati Uniti, optano per soluzioni pacifiche e negoziate e invitano la Russia a seguire quella strada piuttosto che l’aggressione armata”.
L’azione diplomatica dell’UE, inoltre, ha portato ad un significativo aumento dell’assistenza finanziaria all’Ucraina: “Dopo aver già stanziato oltre 17 miliardi di euro dal 2014, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha annunciato lunedì scorso un nuovo pacchetto di assistenza finanziaria composta da prestiti e sovvenzioni di emergenza di 1,2 miliardi di euro, per soddisfare le attuali esigenze di finanziamento dell’Ucraina. Il Parlamento europeo e il Consiglio dovrebbero adottare questo pacchetto il prima possibile. Per quanto riguarda la sicurezza e la difesa, il mese scorso abbiamo deciso di utilizzare il Fondo europeo per la pace per aumentare la capacità di resilienza dell’esercito ucraino. Mi auguro che gli Stati membri possano presto concordare una posizione comune”.
Nel frattempo, ha rimarcato Josep Borrell, bisogna contrastare le campagne di disinformazione ordite dal Cremlino “volta a creare un’impressione fuorviante circa una Russia assediata, accerchiata dalla NATO e dall’Occidente”. “Nelle narrazioni pro-Cremlino – precisa l’Alto Rappresentante – Kiev è raffigurata come un burattino, diretto da un Occidente guerrafondaio intento a creare il caso internazionale per avviare un’operazione militare. Oltre ad essere fondamentalmente sbagliate, tali narrazioni aumentano le tensioni, mirano a creare incertezza e confusione nel pubblico. Nell’ambito della nostra lotta contro le campagne di disinformazione provenienti dai media russi e filorussi, i nostri esperti hanno identificato e sfatato più di 5.000 casi contro l’Ucraina. Il Centro ucraino per le comunicazioni strategiche e la sicurezza dell’informazione di recente costituzione ha già prodotto buoni risultati nei suoi primi mesi di attività e crescerà ulteriormente. L’Ucraina può continuare a contare sull’UE in questo campo”.
Sul fronte della sicurezza informatica, Borrell ha ricordato il recente attacco contro l’Ucraina: “Questo mese, numerosi siti web e piattaforme di servizi del Governo ucraino sono stati oggetto di un attacco informatico, con lo scopo di delegittimare le autorità ucraine, diffondendo sfiducia e paura tra la popolazione in generale”.
Un crescendo di tensioni al confine ucraino che rappresenta il momento più pericoloso dalla fine della Guerra Fredda: “Come ho detto all’inizio di questa settimana, stiamo vivendo oggi il momento più pericoloso dalla fine della Guerra Fredda. Allo stesso tempo, dobbiamo evitare di alimentare ulteriormente una spirale di escalation e seguire gli appelli del presidente Zelensky per evitare la diffusione del “panico”.
“In questa situazione di stallo, stiamo facendo del nostro meglio per far funzionare la diplomazia, utilizzando tutte le strade possibili. In questo contesto, deploro la decisione delle autorità russe, annunciata venerdì, di vietare l’ingresso in Russia a un numero imprecisato di rappresentanti degli Stati membri e delle istituzioni dell’UE. Questa decisione è priva di qualsiasi giustificazione giuridica e trasparenza e incontrerà una risposta adeguata. Siamo preparati nel caso in cui la diplomazia fallisca e stiamo valutando tutte le opzioni”.
“Abbiamo portato avanti i preparativi per una risposta ad alto impatto che infliggerebbe gravi costi all’economia e al sistema finanziario della Federazione Russa. Stiamo anche valutando misure di controllo delle esportazioni che avrebbero un effetto a lungo termine. Gli Stati membri del Consiglio decideranno sulla base di una mia proposta in qualità di Alto rappresentante. Sto lavorando a stretto contatto con la Commissione europea per garantire che la nostra proposta congiunta sulle misure di attuazione segua immediatamente la mia prima proposta sull’istituzione di sanzioni economiche e finanziarie, in modo che le decisioni siano adottate il più rapidamente possibile, se necessario”.
“Come ho detto durante la mia visita in Ucraina all’inizio di gennaio – conclude Borrell -, l’Ucraina è il nostro partner e vicino: la sua sicurezza è la nostra sicurezza”.
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