Disastro di Chernobyl, Carles Puigdemont: “Accoglienza minori bielorussi interrotta dal Covid-19”.

L’eurodeputato del gruppo dei Non Iscritti Carles Puigdemont i Casamajó, in una recente interrogazione parlamentare ha lamentato l’interruzione dei progetti di accoglienza dei minori bielorussi a causa delle restrizioni legate al Covid-19: “Il disastro nucleare di Chernobyl del 1986 ha lasciato circa 800.000 persone colpite dalle radiazioni. Gli effetti sui bambini sono stati drastici: i bambini cresciuti vicino alla zona del disastro hanno sofferto sin dalla nascita di problemi di salute, tra i quali l’ingrossamento della tiroide, cancro e malattie respiratorie”.

“Nel 2019 – si legge nel documento dell’eurodeputato spagnolo -, oltre 8.000 minori bielorussi sono stati accolti in Italia e Spagna, la maggior parte con problemi di salute e bisogni speciali. Diverse organizzazioni non governative hanno riferito che negli ultimi due anni questo programma di accoglienza è stato interrotto a causa dell’emergenza pandemica”.

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Da qui la richiesta alla Commissione europea sulle azioni attualmente al vaglio per agevolare la ripresa delle iniziative di accoglienza.

Venerdì 28 gennaio è arrivata la risposta del Commissario Várhelyi: ” I progetti che mirano ad assistere i minori colpiti dal disastro di Chernobyl e a sostenere percorsi terapeutici all’estero, sono finanziati dagli Stati membri e non sono di competenza della Commissione”.

Una questione che si collega, inequivocabilmente, all’attuale relazione diplomatica tra l’UE e lo Stato bielorusso, destinatario di numerose sanzioni dell’Unione: “Le restrizioni nei confronti della Bielorussia comprendono deroghe umanitarie al divieto di sorvolo dello spazio aereo dell’UE da parte di compagnie aeree bielorusse e accesso agli aeroporti dell’UE. In virtù di tale provvedimento i voli che trasportano i bambini beneficiari di questi progetti di accoglienza possono entrare nello spazio aereo dell’UE e atterrare nei suoi aeroporti”.

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foto Amort1939 da Pixabay