Quirinale. Un sardo tra i 25 giovani Alfieri della Repubblica.
Oggi il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella ha conferito 25 Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica” a giovani che si sono distinti come costruttori di comunità, attraverso la loro testimonianza, il loro impegno e le loro azioni solidali.
Giovani che rappresentano modelli positivi di cittadinanza nel nostro Paese. Tra i 25 giovani anche un sardo, Nicola Salis, 18 anni, residente a Macomer (NU), premiato dal Presidente Mattarella per l’impegno con il quale ha promosso e organizzato allenamenti e gare di football con giovani con livelli di abilità diverse.
Tra le motivazioni dei nuovi insigniti dal Capo di Stato (di età compresa tra 9 e 19 anni) giovani impegnati nell’inclusione dei giovani, come Yuliya Amosava, Great Nnachi, nel volontariato come Alice Andreanelli, distintasi nelle operazioni di soccorso a Venezia durante l’emergenza provocata dall’alta marea dello scorso novembre.
Ragazzi/e con un alto grande senso civico come Mavì Borrelli di 9 anni, che ha realizzato delle parrucche con i propri capelli per donarle ai ragazzi con malattia oncologica: come Elena Salvatore, 9 anni, che ha richiamato con forza ed efficacia, attraverso un video, la sua città a rimuovere le barriere architettoniche: come Pietro Zuccotti, 18 anni, per essersi dedicato alla sua comunità al fine di promuovere il territorio e di far crescere il senso civico tra i giovani.
Giovani talentuosi e precoci innovatori come Diego Costi, 15 anni, ideatore di un gelato che, grazie ai suoi ingredienti e alle sue caratteristiche, può essere mangiato da chi è affetto dal morbo di Crohn: come Loris Esposito, 14 anni, inventore di una cintura che aiuta le persone non vedenti a orientarsi nel movimento grazie a un sistema di sensori a ultrasuoni; come Sebastiano Mattia Indorato, 16 anni, creatore di un dispositivo medico per il trasporto del fratello.
Ragazzi e ragazze d’Italia particolarmente creativi come David Fabbri, 16 anni, capace di trasformare la violenza subita dai bulli in uno sforzo creativo, di denuncia e sensibilizzazione, dirigendo un proprio cortometraggio sulla violenza nel mondo giovanile. Una storia che è stata riportata in un libro: come Tommaso Miglietta, 11 anni, per le sue qualità di tamburellista e percussionista, coltivate sin dalla più tenera età, che lo hanno portato a essere un interprete apprezzato di musica popolare.
foto Quirinale.it