Conferenza sul futuro dell’Europa: discusse le raccomandazioni dei cittadini.

Nel corso dell’ultimo fine settimana la plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa ha fatto il punto sulle raccomandazioni formulate dai panel europei e nazionali di cittadini. Nella sua terza sessione, la plenaria ha discusso 90 raccomandazioni sui temi della “Democrazia europea, Valori e diritti, Stato di diritto, sicurezza” e sul “Cambiamento climatico, ambiente, salute”.

Il panel “Democrazia europea, Valori e diritti, stato di diritto, sicurezza” aveva adottato 39 raccomandazioni nella sessione finale ospitata nel mese di dicembre dall’Istituto universitario europeo di Firenze, mentre il panel “Cambiamento climatico e ambiente/Salute” è stato ospitato nel mese di gennaio dal Collegio d’Europa, sede di Natolin, e dalla città di Varsavia (Polonia), dove ha messo a punto 51 raccomandazioni nell’ambito delle sue competenze.

Nell’occasione Guy Verhofstadt per il Parlamento europeo ha dichiarato di essere stato “colpito dalla sicurezza con cui i rappresentanti dei cittadini hanno difeso le loro raccomandazioni nei dibattiti condotti con i politici”. Per Clément Beaune in rappresentanza della Presidenza del Consiglio, “la plenaria deve accogliere le raccomandazioni dei cittadini”. Dubravka Šuica, vicepresidente esecutiva della Commissione europea ha poi affermato di essere stata “favorevolmente colpita dall’elevata qualità delle raccomandazioni adottate dai panel europei e nazionali di cittadini” e che “la nostra democrazia merita questo dibattito vivace e costruttivo”.

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Andando oltre la cortina dell’autocelebrazione delle istituzioni europee sulla Conferenza, non si capisce il motivo di tanto entusiasmo, dati gli scarsi risultati in termini di engagement della popolazione europea – ad oggi la piattaforma digitale multilingue registra 42437 utilizzatori, 367885 partecipanti agli eventi e 18972 commenti – e della qualità delle raccomandazioni proposte dai panel. Vere e proprie argomentazioni da riunione di condominio, riflettendo sulle proposte ‘disruptive’ dei giovani europei e del livello di professionalità dimostrato nel corso delle discussioni dei panel dei cittadini. Performance democratiche di mediocre intensità.

Ma, alla luce dell’impossibilità di dichiarare il fallimento del progetto da parte delle istituzioni europee, si proseguirà fino alla prossima Primavera. Nella prossima tappa i due panel europei di cittadini che non hanno ancora presentato le loro raccomandazioni termineranno il loro lavoro a febbraio. La riunione del panel sul tema “L’UE nel mondo e Migrazione” (che si prevede avrà luogo nei giorni 11-13 febbraio) sarà ospitata dall’Istituto europeo di amministrazione pubblica a Maastricht (Paesi Bassi). La riunione sul tema “Un’economia più forte, giustizia sociale, occupazione, istruzione, cultura gioventù e sport, Trasformazione digitale” (prevista per i giorni 25-27 febbraio) si terrà presso l’Istituto per gli affari internazionali ed europei di Dublino (Irlanda).

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Alla plenaria della Conferenza partecipano, in condizioni di parità, rappresentanti provenienti dal Parlamento europeo (108), dal Consiglio (54, o due per Stato membro) e dalla Commissione europea (3), nonché da tutti i parlamenti nazionali (108), e cittadini (108). Nell’ambito della componente dei cittadini, prendono parte alle deliberazioni rappresentanti dei panel europei di cittadini (80), rappresentanti di eventi nazionali o di panel nazionali di cittadini (27, o uno per Stato membro) e il presidente del Forum europeo della gioventù. Partecipano inoltre, in qualità di membri, rappresentanti del Comitato delle regioni e del Comitato economico e sociale europeo (18 per ciascuno), rappresentanti eletti da enti regionali e locali (6 per ciascuno) e rappresentanti delle parti sociali (12) e della società civile (8). Altri membri del Collegio dei Commissari, compreso l’Alto rappresentante dell’Unione, sono invitati a partecipare al dibattito di tanto in tanto, quando si discutono temi che rientrano nell’ambito dei rispettivi portafogli. Possono essere invitati anche i rappresentanti dei portatori di interessi principali, come è avvenuto nei giorni 21-22 gennaio per i rappresentanti dei paesi dei Balcani occidentali, delle agenzie e degli organismi dell’UE come il Mediatore europeo Emily O’Reilly, e del dialogo tra le istituzioni europee e le chiese, le associazioni o comunità religiose nonché le organizzazioni filosofiche e non confessionali.

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La plenaria discute le raccomandazioni dei panel dei cittadini nazionali ed europei e i contributi raccolti attraverso la piattaforma digitale multilingue, raggruppati per temi e senza un risultato predeterminato. La plenaria presenterà, su base consensuale, le sue proposte al comitato esecutivo, che elaborerà una relazione in piena cooperazione e in piena trasparenza con la plenaria. I panel hanno selezionato 80 cittadini (20 per ciascun panel) per rappresentarli alla conferenza plenaria. Questi rappresentanti sono stati membri della plenaria sin dalla sua seconda sessione svoltasi a Strasburgo nel mese di ottobre.