Verso l’elezione del Presidente della Repubblica. Le regole ‘poco opportune’ per i Grandi elettori.

Attesa la richiesta formulata dal Parlamento, al fine di garantire l’esercizio del diritto di voto per l’elezione del Presidente della Repubblica, i componenti membri delle Camere in seduta comune e i delegati regionali convocati a partire dal 24 gennaio 2022, in isolamento o in quarantena, potranno arrivare alla sede del Parlamento in auto o in ambulanza, previa comunicazione all’azienda sanitaria territorialmente competente, per il tempo strettamente necessario alle operazioni di voto e comunque con modalità tali da prevenire il pericolo di contagio.

Dopo anni di restrizioni, la politica italiana – nel nome della forma – continua ad adottare provvedimenti inopportuni e privi di raziocinio, giustificando la sempre più netta distanza con i propri cittadini, al punto da ricordare spesso quel modus vivendi tipico del ‘sordiano’ Marchese del Grillo.

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Ma era così difficile impostare l’elezione del Presidente della Repubblica in totale sicurezza attraverso l’elezione da remoto, come verificatosi (con successo e senza incidenti) nel corso dell’elezione della nuova Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola? Oppure gli strumenti di comunicazione da remoto devono valere solo per gli studenti italiani, condannati per molto tempo alla Dad? Ma è davvero così elevato il livello di dabbenaggine all’interno del Parlamento Italiano?

Andando oltre le questioni di opportunità e di coerenza che ripetutamente la politica ripropone in negativo, ai grandi elettori, durante la trasferta necessaria a completare le operazioni di voto, sarà vietato l’utilizzo di mezzi pubblici, sostare in luoghi aperti al pubblico, entrare in contatto con persone diverse da coloro che saranno preposte alle operazioni di voto, pernottare e consumare pasti nei luoghi diversi da quelli indicati come sede di isolamento o quarantena.

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