Polemica nell’Esecutivo Draghi. Fabiana Dadone: “Fatico a comprendere l’ideologia che contrasta lo smart working”. Renato Brunetta: “Il lavoro agile di massa non è più giustificato”.
Il ‘lavoro agile’ agita la polemica all’interno dell’Esecutivo Draghi. Ieri, attraverso un post pubblicato sul proprio blog, la ministra per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone, ha stigmatizzato la presa di posizione del ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, contrario all’aumento del lavoro agile, nonostante l’aumento dei contagi nel Paese: “Ho fatto parte del Governo che per primo ha dovuto fronteggiare la pandemia in Italia e ho fatto parte del primo Esecutivo che decise, circa un anno fa, sulla necessità di coniugare sicurezza, prevenzione e tutela dell’economia”, ricorda la ministra Dadone.
“Per questo – prosegue – fatico a comprendere l’ideologia che contrasta lo smart working laddove nel lavoro è possibile, così come sarebbe incomprensibile impuntarsi nel non applicare ogni misura utile ad arginare una situazione che non può più ammettere esitazioni. Non basta trincerarsi dietro la mera “concessione” di ampia flessibilità data dalle disposizioni di legge ad ogni amministrazione di ricorrere a questa modalità organizzativa. La PA, per non parlare delle realtà private, ha già dato dimostrazione di saper coniugare il lavoro agile con la performance lavorativa. Sostenere che l’economia non possa girare con un pubblica amministrazione in lavoro agile significa mentire sapendo di mentire. Fare di tutto per disincentivarne il ricorso non ha alcun senso, tanto più in questo delicato momento storico”.
Una crisi pandemica, ricorda Dadone, che ha portato l’Italia ad essere uno dei primi Stati membri dell’UE a ricorrere allo strumento del lavoro agile: “L’Italia è stato il Paese capofila nel mondo nel 2020, abbiamo reagito con precisione e tempestività. Il mondo del lavoro pubblico e quello privato hanno fatto un salto in avanti e con essi il sistema di organizzazione della vita privata. Siamo distanti anni luce da quelle prime timide disposizioni che parlavano di “conciliazione tra lavoro e vita privata”… l’Europa ci ha seguito”.
Dal canto suo il ministro Brunetta, rivolgendosi ai sindacati che stanno invocando lo smart working generalizzato nella Pubblica amministrazione, ha dichiarato che c’è chi “non si accontenta del lavoro agile regolato, strutturato e ampiamente flessibile che è stato disegnato in maniera condivisa e partecipata in questi mesi”, chiedendo invece “il ritorno alla situazione del lockdown di marzo 2020…oggi, fortunatamente, non siamo più in lockdown e il Paese sta tenendo aperte le sue attività, grazie alla campagna vaccinale e alla strategia del green pass e del super green pass. Il lavoro agile di massa non è più giustificato e ci sono tutti gli strumenti, comprensivi di diritti e di tutele per i lavoratori e per gli utenti dei servizi pubblici, che garantiscono ampia flessibilità organizzativa alle singole amministrazioni”.
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