70 anni della Repubblica dei Ragazzi. Celebrata a Trieste l’istituzione voluta nel 1950 da don Marzari.
“Il motto ‘uno per tutti tutti per uno’ della Repubblica dei Ragazzi secondo i principi di don Marzari di unità nel segno della pace e del rispetto delle regole è di grande attualità oggi allorché affrontiamo una fase di grande difficoltà dalla quale continuiamo a sostenere che nessuno può uscire da solo”.
Sono le parole dell’assessore regionale alle Autonomie locali e alla Sicurezza Pierpaolo Roberti in occasione della cerimonia tenutasi ieri a Trieste a Palazzo Vivante per festeggiare i 70 anni della Repubblica dei Ragazzi, che ricorrevano nel 2020 ma che l’anno scorso non si sono potuti celebrare a causa delle restrizioni dovute al Covid.
Nel corso della cerimonia, Roberti ha consegnato al presidente dell’Opera Figli del Popolo Claudio Colusso e al direttore della Repubblica dei Ragazzi Fulvio Bisacco una targa della Regione Friuli Venezia Giulia per onorare il traguardo raggiunto dall’istituzione voluta nel 1950 da monsignor Edoardo Marzari, che fondò una vera e propria comunità regolata come un piccolo Stato, dotata di organi di autogoverno e votata a educare in profondità i giovani alla democrazia e alla fratellanza negli anni durissimi del secondo dopoguerra. Anni di stenti nei quali l’Opera Figli del Popolo diede tetto, vitto e possibilità di studiare a tanti ragazzi che fuggivano dalla zona B dell’Istria.
Come ha ricordato Colusso, Marzari fu figura chiave della resistenza triestina al nazifascismo, per la cui attività fu torturato nel carcere del Coroneo, per diventare quindi ispiratore della Democrazia Cristiana a Trieste.
Alla cerimonia di Palazzo Vivante, cui hanno preso parte autorità civili e militari, Bisacco e Riccardo Massini hanno tratteggiato lo spirito di comunità che ancor oggi contraddistingue la Repubblica dei Ragazzi, attiva con iniziative rivolte in
particolare alla socializzazione nello sport (pallacanestro, pallavolo e aikido) e nella musica.