Settore privato: nel 2020 -2,6% dipendenti privati.

Nel 2020 i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi operai agricoli e domestici), con almeno una giornata retribuita nell’anno, sono stati 15.581.083, con una retribuzione media di 20.658 euro e una media di 223 giornate retribuite. Una variazione percentuale, rispetto al 2019, pari al -2,6%, dovuta essenzialmente agli effetti dell’emergenza legata alla pandemia da Covid-19 che ha determinato la caduta della produzione e dei consumi. In particolare, gli apprendisti sono diminuiti del -5,1% e gli operai del -3,3%.

Gli operai (8.563.588 lavoratori), ancora, rappresentano il 55,0% del totale, contro il 36,8% degli impiegati, il 4,0% degli apprendisti, il 3,1% dei quadri e lo 0,8% dei dirigenti. Rispetto al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 57,7% della distribuzione.

La retribuzione media annua nel 2020, pari a 20.658 euro nel complesso, aumenta al crescere dell’età, almeno fino alla classe 55–59, ed è costantemente più alta per il genere maschile (23.859 euro contro 16.285 euro per le femmine).

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Nel 2020, rileva l’INPS, quasi un terzo dei lavoratori dipendenti (32,1%) lavora nelle regioni del Nord-ovest; segue il Nord-est con il 23,6%, il Centro con il 20,8%, il Sud con il 16,5%, le Isole con il 6,9%, mentre solo lo 0,1% lavora all’estero.

Le retribuzioni medie nel 2020 presentano valori più elevati nelle due ripartizioni del Nord: rispettivamente 24.533 euro nel Nord-ovest e 21.942 nel Nord-est, con un forte divario rispetto alle ripartizioni del Mezzogiorno, contrassegnate anche da valori più bassi di numero medio di giornate retribuite nell’anno.

Calano anche i lavoratori intermittenti. Nel 2020 il numero di lavoratori dipendenti intermittenti con almeno una giornata retribuita nell’anno è risultato pari a 542.546 (-19,0% rispetto al 2019). A livello territoriale circa i due terzi dei lavoratori intermittenti lavorano nelle regioni del Nord. Rispetto al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 49,3% della distribuzione.

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La retribuzione media annua nel 2020, pari a 1.869 euro nel complesso, aumenta all’aumentare dell’età e risulta poco differenziata per genere; la classe di età con la retribuzione media più elevata è quella tra 60 e 64 anni con 2.795 euro.

Analizzando infine la variabile territoriale, nel 2020 il 34,9% degli intermittenti lavora nel Nord-est; segue il Nord-ovest con il 32,8%, il Centro con il 20,2%, il Sud con il 9,3%, fino al 2,8% nelle Isole.

Calo che si registra anche con i lavoratori somministrati. Nel 2020 il numero di lavoratori dipendenti in somministrazione con almeno una giornata retribuita nell’anno è risultato pari a 736.032, in diminuzione rispetto all’anno precedente (-9,9%). I lavoratori maschi rappresentano il 59,0% della distribuzione.

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La retribuzione media annua nel 2020, pari a 9.252 euro nel complesso, è costantemente più alta per i maschi (nel complesso 10.338 euro contro 7.691 euro per le femmine). La classe di età con retribuzione media più alta per le femmine è quella dai 30 ai 34 anni con 8.799 euro, mentre per i maschi è quella dai 40 ai 44 anni con 11.212 euro.

Analizzando la distribuzione dei lavoratori per area geografica di lavoro, nel 2020 il 68,4% dei lavoratori dipendenti in somministrazione lavora nelle regioni del Nord; seguono il Centro (18,3%), il Sud (10,1%), le Isole (3,2%).

Infine, a livello territoriale, nel 2020 il 39,8% del numero medio di dipendenti in somministrazione lavora nel Nord-ovest, seguono il Nord-est con il 28,4%, il Centro con il 18,2%, il Sud con il 10,5% e il 3,1% nelle Isole.