Premi della musica italiana, Franceschini: “Riconoscere la capacità e il merito dei giovani talenti italiani”.
“Con il decreto del fondo unico per lo spettacolo per il 2022, già dal prossimo anno vi sarà un contributo straordinario per la nascita di orchestre stabili nelle città o nelle regioni in cui è presente un conservatorio ma non c’è un’orchestra stabile. E’ necessario che tutti i giovani che si sono laureati nei nostri conservatori abbiano la possibilità di poter affermare le loro professionalità e trovare lavoro nel nostro Paese”.
Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, nel corso dell’incontro con i premi della musica italiana, voluto per dare il giusto riconoscimento istituzionale ai giovani talenti insigniti quest’anno nei più importanti concorsi musicali europei.
L’incontro, tenutosi ieri pomeriggio nella Sala della Crociera del Collegio Romano, ha visto la partecipazione della direttrice di Rai Cultura, Silvia Calandrelli, del violinista Giuseppe Gibboni, dei pianisti Alexander Gadjiev, Giovanni Bertolazzi e Leonora Armellini e del direttore d’orchestra Ottavio Dantone.
“Il Paese si mobilita giustamente per le vittorie sportive ma non abbastanza per dei risultati incredibili e straordinari sul piano culturale – ha detto il ministro – che sono quelli raggiunti da questi ragazzi. E’ giusto che il Paese riconosca la capacità e il merito di questi giovani talenti italiani, che si sono distinti in competizioni musicali internazionali. Bisogna invertire questa tendenza, perché ognuno di loro rappresenta anche le centinaia di giovani che non vincono i premi ma studiano tantissimo, si impegnano tutti i giorni passando la loro vita a suonare, provare, nei conservatori italiani, avendo scelto un percorso difficile che richiede talento ma anche grande sacrificio”.
La norma annunciata da Franceschini nel corso della manifestazione, prevede che le nuove orchestre costituite dai Comuni sede di un Conservatorio di musica o dalle Regioni prive di istituzioni concertistico-orchestrali già operanti, di fondazioni lirico-sinfoniche o di teatri di tradizione con propria orchestra stabile, potranno essere riconosciute come istituzioni concertistico-orchestrali. A tal fine, dovranno aver un organico di almeno venti orchestrali, di cui almeno il 30% inserito stabilmente, e nel primo e nel secondo triennio dovranno effettuare almeno duemila giornate lavorative annue.
Per accedere al contributo triennale del FUS dovranno effettuare annualmente almeno cinque mesi di attività ed almeno venticinque concerti, di cui non più del 40% all’estero o presso altri organismi ospitanti. Inoltre, dovranno registrare entrate annuali da enti territoriali o altri enti pubblici non inferiori al venti per cento del contributo statale.