Continuità territoriale, opposizioni in Consiglio regionale: “Assenza diritto della mobilità dei sardi”.
“Il presidente della Regione è il responsabile dell’assenza del diritto alla mobilità per le cittadine e per i cittadini sardi. Per colpa sua i sardi non si possono spostare in aereo come nel passato”. Queste le considerazioni delle forze d’opposizione in Consiglio regionale sui recenti sviluppi della continuità territoriale e, in particolare, sugli strascichi che potrebbero verificarsi dopo la decisione del Tar del 3 novembre, sui ricorsi presentati da Ita e Volotea sul bando per il trasporto aereo. “Il rischio”, spiega Massimo Zedda (Progressisti), “è quello di ritrovarsi in uno stallo per cui sarà impossibile spostarsi dalla Sardegna o rientrare nell’isola”.
Parere condiviso da Valter Piscedda del Partito Democratico, per il quale “l’emergenza è diventata tale per l’inerzia dell’attuale Giunta Regionale, con in testa il presidente e l’assessore”, ricordando inoltre, sul tema della continuità territoriale aerea, che “la commissione trasporti non ha mai affrontato l’argomento”.
Sulla latitanza delle occasioni di discussione sul tema ha messo l’accento anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle Michele Ciusa: “Ci chiediamo perché questo argomento non si affronti in Consiglio nonostante rappresenti uno dei temi fondamentali per i sardi e per lo sviluppo dell’Isola”.
Criticità, ancora, che si tradurranno in “minori rotte, frequenze e servizi” per Eugenio Lai di Liberi e Uguali Sardigna, mentre per Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, la principale problematica è da cercare nella scarsa qualità dell’Esecutivo Solinas: “Mancano gli interlocutori politici. L’assessore è inaffidabile, era stato lui a dire in Aula, su nostra richiesta, che il nuovo vettore avrebbe garantito tutti i servizi e che la Regione avrebbe monitorato. Il presidente è assente, come sempre si affida a dichiarazioni che già mostrano problemi e denotano scarsa conoscenza dell’argomento: parla di ct2, annuncia rotte su Torino e Bologna ma non dice che con il suo modello i voli saranno solo due al giorno, in monopolio e meno di quanti sono oggi nel periodo estivo e nei periodi importanti dell’anno. Una soluzione inutile e, peggio, dannosa: tanto per i sardi quanto per l’economia e il turismo”.