Pandora papers: il Parlamento europeo chiede indagini, misure restrittive e nuove leggi.

Il Parlamento europeo ha chiesto l’avvio di un’indagine approfondita sulle attività illecite rivelate dai Pandora Papers avvenute nelle giurisdizioni dell’UE, con l’approvazione di una risoluzione con 578 voti favorevoli, 28 contrari e 79 astensioni, in cui identificano i provvedimenti più urgenti da adottare a livello UE per colmare le lacune che attualmente consentono elusione, evasione fiscale e riciclaggio di denaro su vasta scala.

Attraverso il provvedimento gli eurodeputati hanno chiesto alla Commissione di intraprendere azioni legali nei confronti dei Paesi UE che non applicano correttamente le leggi vigenti. In particolare, segnalano alcuni attuali ed ex primi ministri e ministri di Stati membri, le cui attività sono emerse dall’inchiesta sui Pandora Papers.

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Nella risoluzione approvata si esortano, ancora, le autorità nazionali dell’UE ad avviare indagini approfondite sulle attività illecite rivelate dai Pandora Papers che hanno coinvolto le loro giurisdizioni e ad attuare controlli su tutte le persone menzionate dall’inchiesta.

Il Parlamento condanna in particolare il coinvolgimento di politici ed ex politici dell’UE, tra cui Andrej Babiš, Primo ministro ceco, Nicos Anastasiades, Presidente di Cipro, Wopke Hoekstra, ministro olandese delle Finanze, Tony Blair, ex Primo ministro britannico, e John Dalli, ex ministro maltese e Commissario europeo – tutti menzionati nei Pandora papers. Anche Ilham Aliyev, Presidente dell’Azerbaigian, e Milo Đukanović, Presidente del Montenegro, sono stati criticati nella risoluzione.

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Il Parlamento hapoi chiesto agli Stati membri e alla Commissione di condividere le informazioni e superare i ritardi nell’attuazione delle attuali norme contro il riciclaggio di denaro e l’elusione fiscale. Gli Stati ritardatari, secondo gli eurodeputati, dovrebbero essere perseguiti dalla Commissione.

Nel testo, infine, si definisce l’attuale lista nera UE dei paradisi fiscali come “uno strumento poco incisivo”, incapace di richiamare alle proprie responsabilità alcuni dei Paesi maggiormente colpevoli. Ad esempio, le Isole Vergini britanniche contano due terzi delle società di comodo menzionate nei Pandora Papers, eppure non sono incluse nella lista nera dell’UE.

foto Laurie Dieffembacq © European Union 2020 – Source : EP

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