Covid, Francesco Lupoi: “Servono incentivi e nuove professionalità per rilanciare turismo”.
“La pandemia ha messo in ginocchio il turismo, generando una crisi profonda in un settore che in Italia rappresenta da sempre un punto di forza e di traino economico e sociale. Adesso, per rilanciarlo, servono incentivi, l’utilizzo mirato dei fondi del Pnrr e nuove professionalità in grado di realizzare le opere strutturali delle quali ha bisogno il Paese”. Lo ha ricordato Francesco Lupoi, Partner di Speri, specializzata nell’ambito hospitality, intervenuto nel corso dell’ITHIC, l’Italian Hospitality Investment Conference, dedicata al tema della finanza immobiliare alberghiera.
“L’emergenza Covid-19 ha costretto molte aziende a chiudere e licenziare – prosegue Lupoi – e difficoltà notevoli si sono avute anche nel commercio e nella ristorazione. Adesso, però, sembra esserci un’inversione di tendenza, visto che nell’estate 2021, come dichiarato dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia, è stato registrato un +29% di presenze turistiche rispetto allo stesso periodo del 2020, con l’83% delle strutture che si sono riempite ad agosto. E’ quindi il momento giusto per sostenere il turismo in una ripresa forte e bisogna farlo garantendo più investimenti e risorse, ma anche migliorando l’attività formativa dei professionisti che mettono a disposizione le loro competenze tecniche nelle iniziative imprenditoriali che si occupano di ospitalità e ricezione”.
Secondo Lupoi un punto chiave per assicurare al settore turistico, e in particolare alle catene alberghiere, le necessarie strategie di espansione è la sicurezza: “Quella dell’ospite, con i protocolli adottati che dovranno essere implementati attraverso soluzioni architettoniche e di design, da declinarsi sui molteplici prodotti alberghieri, segmenti e destinazioni; quella delle strutture, che dovrà essere supportata da verifiche di vulnerabilità sismica sugli edifici. Gli investimenti – conclude – dovranno sostenere un’attività di costruzione e di rinnovamento degli stabili attenta ai criteri ambientali con protocolli certificati”.