Life After Oil. Torna il festival sui diritti umani e l’ambiente.

Life After Oil, il festival cinematografico dedicato all’ambiente e ai diritti umani, arriva all’ottava edizione. Un evento che quest’anno coinvolgerà anche Brindisi, dove si svolgeranno le prime due giornate della manifestazione (17 e 18 settembre), e Villanovaforru, paese nella provincia del Sud Sardegna dove il festival proseguirà per altri cinque giorni (dal 22 al 26 settembre). Due territori uniti anche nel ricordo della compianta Valentina Pedicini, regista brindisina legata all’isola per aver girato nel Sulcis il film “Dal profondo” e scomparsa lo scorso autunno, che sarà omaggiata durante il festival e alla quale da quest’anno è dedicato uno dei premi del concorso.

Continua così la crescita della rassegna organizzata dall’associazione culturale Life After Oil, che quest’anno vede in concorso 49 film tra lungometraggi e corti di diverso genere (documentari, fiction, lavori di animazione e sperimentali) di cui 8 opere prime. Come sempre il numero di temi affrontati dai registi con i loro lavori, sia dal punto vista ambientale sia da quello dei diritti umani, è molto ampio. Si va dall’agricoltura sostenibile ai danni alla salute provocati dall’inquinamento, dalla violenza di genere ai diritti dell’infanzia negati, da storie di riscatto sociale a buone pratiche di tutela del paesaggio.

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Tra i lungometraggi sui temi ambientali, due opere si concentrano sul rapporto tra l’uomo e la terra e sulla coltivazione sostenibile: “Earth Muted”, girato in Cina dagli svedesi Asa Ekman, Mikael Kristersson e Oscar Hedin, e il peruviano “Mothers of the land” firmato da Alvaro e Diego Sarmiento. In concorso anche “Ophir” di Alexandre Berman e Olivier Pollet sulla rivolta indigena in Papua Nuova Guinea e “Inferno in paradiso” (anteprima italiana) di Tiziana Caminada sul contrasto tra bellezza e inquinamento nel Salento.

Sul fronte dei film iscritti nella sezione diritti umani, parteciperanno “Bedu Beddna Naiesh”di Tekla Taidelli che ripercorre la storia dei beduini, il lavoro di archivio sulle miniere del Sulcis fatto da Daniele Atzeni con “Inferru”, l’indagine sulla rete WikiLeaks proposta da Luc Hermann, Nicolas Vescovacci e Paul Moreira con “Julian Assange: The Price of Truth” (anteprima italiana) e il documentario “The Lost Kids of Kalahari” di Niccolò Bruna sulla scuola come speranza per i giovani delle comunità africane.

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Ci saranno anche numerosi cortometraggi dedicati alle problematiche ambientali. Tra questi “Il muro bianco” di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi che affronta in versione fiction il tema della presenza di amianto nelle scuole italiane, “It’s look sunshine” del coreano Kim Seunghwan che racconta una storia dove viene sottolineata l’emergenza causata dalla plastica in mare, “Padenti” del sardo Marco Antonio Pani sulla raccolta del sughero, il documentario “The waste on the hills” girato da Himawan Pratista in una discarica in Indonesia. La giuria è formata dalla giornalista Valeria Serra, il regista Andrea Mura e la critica cinematografica Adriana Rosati.