Benvenuto Zenga!
Allenatore che va, allenatore che viene. Così si potrebbe commentare a prima vista, l’avvicendamento sulla panchina del Cagliari, con l’arrivo di Walter Zenga. Ma ad uno sguardo più attento il nuovo incarico, o meglio, la missione di Mister Zenga si preannuncia in salita, visto il momento no dei Rossoblù. Un organico ai minimi storici in termini di entusiamo e, purtroppo, dei risultati. “Sono qui – ha detto il nuovo allenatore – perchè ritengo il Cagliari una grande squadra, con una storia e dei valori importanti. Voglio ripartire da quel Cagliari del girone d’andata. In una sola parola, vincente. La prima cosa che ho fatto, dopo aver accettato l’incarico dalla società del Presidente Giulini, è stata chiamare Rolando Maran per congratularmi con lui”.
Riportare euforia e positività sarà il nuovo monito della gestione Zenga: “Riporterò entusiasmo, follia e quella voglia di sognare, che ha accompagnato tutto il girone d’andata. La mia passione per questo mestiere mi aiuterà nel difficile compito di riportare una squadra come il Cagliari a ritrovarsi e a scacciare quella paura, negatività che tanto pregiudica ogni idea di vittoria. Sono dell’idea che se pensi negativo continui a produrre risultati negativi”.
Una missione non facile per il nuovo allenatore rossoblù, particolarmente self-confident durante la conferenza stampa di presentazione alla Sardegna Arena: “Quando alleno una squadra mi metto l’elmetto a difesa degli interessi dei giocatori, dello staff e del club nel suo insieme. Sia chiaro che nel mio Cagliari non ci saranno gerarchie o paletti imposti dallo spogliatoio. Giocherà chi merita di andare in campo; l’età e le scadenze di contratto non mi interessano. Ripeto, quando alleno l’unica cosa che conta è l’interesse del club”.
Dopo meno di 24 ore dalla firma dell’ingaggio, Zenga sembra aver preso le misure dello staff tecnico a sua disposizione: “Non ho interesse a stravolgere l’organico dello staff tecnico. Qui c’è qualità e con alcuni ho già una certa conoscenza e un solido rapporto di amicizia, come con Max Canzi. Questo staff tecnico può fare un lavoro eccellente”.
Ottimo anche il rapporto di Mister Zenga con alcune vecchie glorie del Cagliari: “Dopo aver telefonato a Rolando ho chiamato un vecchio amico, Gianfranco Matteoli. Durante la conversazione ho scherzosamente ricordato che con le mie parate gli ho fatto vincere un campionato all’Inter. Ho anche avuto modo di sentire Gigi Riva e con lui ho un ottimo rapporto”.
Sul fronte del dualismo Olsen-Cragno, da portere e allenatore di esperienza, Zenga ha una sola certezza: “Sono entrambi ottimi elementi e avere a disposizione due portieri come Olsen e Cragno, non può che essere un bene. Mi sarei preoccupato, piuttosto, della carenza di giocatori autorevoli in quel reparto”.
Il ticket Zenga-Canzi, forse, vedrà un maggiore coinvolgimento dei giovani della Primavera, allenata proprio da Mister Canzi: “Nella mia storia di allenatore ho dato la possibilità a tanti giovani di giocare nella prima squadra. L’età non è un dogma e in squadre come Palermo, Venezia, Crotone, giusto per citarne alcune, l’ho ampiamente dimostrato con ottimi risultati”.
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