Consiglio regionale. Le proposte di legge ‘utili’.

Emergenza sanitaria, prevenzione degli incendi, imprese in difficoltà, giovani che emigrano. Sono solo alcuni dei grandi temi dell’Isola sui quali i rappresentanti del Consiglio regionale dimostrano costantemente tutti i loro limiti, optando, spesso, per la promozione di proposte di legge futili, per non definirle inopportune visto il periodo di grande crisi economica e sociale nell’Isola.

Ne è un chiaro esempio la ‘poco attesa’ proposta di istituzione di un “registro dei piatti tipici tradizionali per valorizzare la storia, la cultura e la tipicità della Sardegna” che secondo i proponenti dovrebbe portare a una crescita economica dell’Isola. Su quali basi scientifiche verrebbe da chiedersi, ma per chi segue la cronaca dei ‘lavori’ del Consiglio regionale, l’impressione di trovarsi a riportare vizi e virtù di un novero di ‘personaggi in cerca d’autore’ è una certezza che si rinfranca ormai quotidianamente.

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Una proposta di legge, ricordiamolo, sottoscritta dai consiglieri di quasi tutti i partiti di maggioranza e di opposizione e che prevede uno stanziamento di 1 milione di euro l’anno per il triennio 2021-2023 per sostenere azioni di marketing dei brand legati ai prodotti tipici tradizionali sardi e svolgere, secondo la prima firmataria Sara Canu, azioni di vigilanza e garanzia sulla qualità dei prodotti e piatti tipici tradizionali.

“Un’iniziativa – hanno spiegato i firmatari durante la conferenza stampa di presentazione – che va nella direzione di creare un brand Sardegna riconoscibile in tutto il mondo”. Un rapporto di causa ed effetto che non può che suscitare l’ilarità tra gli addetti ai lavori del marketing territoriale e una certa irritazione tra i/le cittadini/e sardi/e che credono in una politica più sensibile verso le priorità dell’Isola.

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Simpatia che non può che uscire rafforzata dal successivo annuncio – espresso nel corso della conferenza – del bando per incentivare i ristoratori a utilizzare nelle proprie attività gli abiti tradizionali sardi. L’attualità, questa sconosciuta!