RUNTS, Chiara Gemma: “Manca l’autorizzazione della Commissione europea”.

A seguito dell’emanazione del Decreto del 15 settembre 2020 del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, sembrava potesse essere ufficializzata l’operatività del Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) ma, come ricordato recentemente dall’eurodeputata del gruppo dei Non Iscritti, Chiara Gemma, per divenire completamente operativo “ad oggi manca ancora l’autorizzazione della Commissione europea prevista dall’art. 101, comma 10, del Codice del terzo settore in merito alle disposizioni fiscali contenute nel titolo X del Codice stesso, che si applicheranno solo dopo l’avvenuta ricezione dell’autorizzazione della Commissione”.

Una empasse normativa che potrebbe mettere a repentaglio l’operatività del Registro unico, costituendo “un importante rischio operativo che potrebbe riguardare gli enti interessati dalla transizione in atto, paralizzando l’attività e la costituzione tra l’altro anche di ONLUS ed enti sociali”, lamenta l’esponente dell’Eurocamera.

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Sul tema, ieri, è intervenuta la Vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager a nome della Commissione europea: “La Commissione è consapevole che il Codice italiano del terzo settore subordina l’entrata in
vigore di alcune delle norme sostanziali riguardanti determinati enti iscritti nel Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) alla condizione che tali norme siano notificate per la prima volta alla Commissione, ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea”.

“Ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato – spiega la Vestager – spetta agli Stati membri notificare o informare la Commissione in merito a misure che comportano aiuti di Stato, a meno che non rientrino in esenzioni per categoria. A tutt’oggi non è stata effettuata alcuna notifica di questo tipo e la Commissione non è pertanto in grado di commentare tale misura”.

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Foto Chiara Gemma/Facebook