Consiglio regionale, incrementate le risorse per le borse di specializzazione.

Dopo la comunicazione all’Aula del passaggio del consigliere Domenico Gallus al gruppo del Psd’Az, il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la Proposta di legge n.276, per l’incremento delle risorse per il finanziamento dei contratti di formazione specialistica. Ad illustrare il provvedimento è intervenuto il primo firmatario Giorgio Oppi del gruppo UDC: “Abbiamo ottenuto positivi risultati con la legge n. 6\2020 – ha dichiarato il leader dei centristi – e oggi aumentiamo da 30 a 200 le borse per i medici e da 6 a 62 quelle dell’area non medica”.

Oppi ha poi insistito sulla tempestività della norma in considerazione della scadenza del 20 luglio, per lo svolgimento del concorso nazionale, ricordando, infine, la carenza del personale nelle strutture ospedaliere specialmente nelle aree rurali dell’Isola.

L’esponente del gruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha poi auspicato una puntuale verifica sui reali fabbisogni delle diverse specialità mediche, affermando che “con questa legge consentiamo ai nostri giovani medici di poter servire le loro comunità e il nostro sistema sanitario” e precisando, infine, che sono numerose le difficoltà nell’accreditamento delle scuole di specializzazione in Sardegna.

Sul tema anche la consigliera Elena Fancello, per la quale “serve una programmazione a lungo termine e norme che riformino il sistema del reclutamento dei medici” e, ancora, “l’abolizione del numero chiuso nelle iscrizioni nella facoltà di  Medicina”.

Discussione proseguita con il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, che ha evidenziato l’approvazione in extremis del provvedimento ed ha criticato la programmazione nazionale e regionale delle borse di studio per gli specializzandi: “Manca una valutazione approfondita delle borse sulla base alle esigenze delle singole specialità mediche”. L’altro tema sollevato dall’esponente della minoranza ha riguardato il problema degli specializzandi sardi che frequentano scuole di specializzazione non presenti in Sardegna.

Daniele Cocco, foto Sardegnagol riproduzione riservata, 2019 Gabriele Frongia
Daniele Cocco, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Ha salutato con favore la norma anche il capogruppo di Leu, Daniele Cocco: “Questa legge rappresenta una buona risposta per coloro che hanno combattuto nella trincea del Covid e che non abbiamo esitato a definire eroi nei giorni più difficili della pandemia”.

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Una puntuale verifica sulle scuole di specializzazione è stata auspicata, successivamente, dal consigliere Massimo Zedda che, in apertura del suo intervento, ha insistito sulla collaborazione offerta dai gruppi delle opposizioni per l’approvazione di una norma che incrementa sostanzialmente il numero delle borse per gli specializzandi.

“Meglio tardi che mai”, ha attaccato la consigliera del M5S, Desirè Manca, facendo riferimento all’approvazione in extremis del provvedimento “soltanto per la collaborazione e il senso di responsabilità dimostrato dai gruppi di minoranza”.

Annalisa Mele, della Lega, ha poi messo l’accento sul fatto che con la legge “si sta intervenendo sui contratti del triennio 2020-2023” e che “occorre ampliare i posti della medicina di base perché in tal modo si migliorerà ancora di più l’efficienza del sistema”.

Il consigliere del M5S Alessandro Solinas, dopo aver sottolineato l’importanza della convergenza unitaria del Consiglio in materia di sanità, ha auspicato che questa convergenza possa manifestarsi in altre situazioni: “La Provincia di Oristano – ha ricordato nel suo intervento Solinas – è quella fra le più colpite dalle carenze strutturali di personale sanitario specializzato e proprio questa vicenda fa capire che, una volta intervenuti sulla formazione, bisogna operare superando l’arco di una legislatura, con aumento di organici, migliori condizioni di lavoro, distribuzione più razionale e meritocratica delle risorse e delle competenze professionali sul territorio”.

Franco Mula, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Franco Mula, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Per i Progressisti, Maria Laura Orrù ha definito importante il momento unitario del Consiglio che ha portato ad una forte condivisione della legge che, però, deve essere anche una occasione per riflettere sul significato degli investimenti in sanità, attraverso i quali bisogna incidere in profondità su tutti i territori della Sardegna anche per intercettare gli ingenti finanziamenti europei sulle strutture ospedaliere, vecchie e nuove. La Orrù ha poi auspicato “una maggiore attenzione verso i servizi territoriali pubblici, con priorità alla medicina di base come chiedono i Sindaci di alcuni territori dell’entroterra, alla rete di assistenza domiciliare, ai consultori pubblici, alle tecnologie informatiche, al rafforzamento dei processi di prenotazione ed alla riduzione delle liste d’attesa”.

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Un provvedimento importante anche per il capogruppo del Psd’Az Franco Mula che permetterà di stanziare risorse capaci di “incidere su un sistema ereditato dal passato che continua a generare debiti”. “Mi auguro che questo provvedimento sia seguito da altri soprattutto per dare al sistema sanitario un nuovo equilibrio territoriale che non è solo Nuoro od Oristano, è un fatto purtroppo generalizzato che bisogna cambiare perché i territori meritano da parte di tutti un’attenzione diversa”.

A nome della Giunta l’assessore della Sanità Mario Nieddu ha ricordato che le borse di studio erano già state aumentate fino a 200 l’anno scorso, in collaborazione con le Università sarde. Soffermandosi, poi, sul sistema sanitario regionale Nieddu ha affermato che vive una continua emergenza, con tante “falle” che si aprono ogni giorno per effetto di pensionamenti, malattie, permessi ex legge e 104: “Elementi dai quali nasce buona parte dello squilibrio che stiamo vivendo. Stiamo sollecitando il Governo in conferenza delle Regioni a due misure strutturali: la revisione del Dm70 ed un pacchetto di interventi straordinari di modifica dei contratti collettivi che consentano l’utilizzo flessibile dei medici a seconda delle necessità. Quanto alla medicina di base, ha detto infine, abbiamo ottenuto un aumento di 25 unità ma il problema resta quello della copertura delle cosiddette sedi non appetibili”.

Mario Nieddu, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Mario Nieddu, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Successivamente il Consiglio ha approvato all’unanimità tutti gli articoli della legge. Con l’approvazione della proposta di legge n. 276 salgono a 200 le borse di specializzazione per i medici e a 62 quelle di area non medica, un incremento che consentirà nel triennio la formazione di 600 medici, con un finanziamento di 30 milioni di euro.

Prima dello scrutinio finale, per dichiarazione di voto, hanno preso la parola i consiglieri Gian Filippo Sechi di Udc-Cambiamo – che ha messo in luce l’impegno del suo gruppo per i giovani laureati sardi e l’obiettivo generale di migliorare la sanità sarda -, e Miche Cossa dei Riformatori che, oltre al provvedimento importante sulle borse di studio, ha auspicato azioni molto incisive e di sistema per modificare, anche in base all’esperienza della pandemia, il rapporto dei servizi sanitari fra ospedale e territorio.

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Per Fausto Piga (Fratelli d’Italia) si tratta di un provvedimento importante a favore della sanità ed  è un cambio di passo decisivo rispetto al passato: “Il Covid non ha fatto altro che accentuare una situazione già disastrata. Oggi stiamo mettendo le basi per la sanità del futuro”.

Eugenio Lai (Leu), ribadendo il voto a favore, ha sottolineato che  “se l’opposizione non avesse dato il 102 questo provvedimento non sarebbe stato discusso e approvato. La giornata di oggi deve essere costruttiva e non basata su sterili polemiche. Proviamo ad essere costruttivi e leviamo le bandierine che servono a ben poco”. 

L’aula ha poi approvato  l’ordine del giorno n.1, a firma di tutti i Capigruppo, sulla necessità di destinare un numero congruo di borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione non mediche.

Il presidente Pais ha, poi, annunciato che è stato presentato, nell’ambio della discussione sulla proposta di legge 98/A (Piras e più) “ (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna)”, un ordine del giorno che chiede al Parlamento l’introduzione di modalità di contenimento su tutto il territorio nazionale della fauna selvatica nociva, con specifico riferimento alla specie cinghiale. Il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, ha chiesto una sospensione di cinque minuti per un confronto con i capigruppo di maggioranza. I lavori sono stati sospesi. Al rientro in aula il consigliere della Lega Andrea Piras ha chiesto di aggiungere la sua firma al testo dell’ordine del giorno. Il presidente Pais ha messo in votazione l’ordine del giorno, che è stato approvato.