Politiche giovanili, l’improbabile azione del Consiglio e della Giunta regionale.
Oggi in Consiglio regionale, nel corso del question time, l’esponente del Partito Democratico, Roberto Deriu, ha sottoposto alla Giunta regionale il contenuto dell’Interpellanza n. 132/A, finalizzata alla richiesta di istituzione della commissione d’inchiesta sulla condizione giovanile in Sardegna. Un nuovo organismo atteso alla luce della drammatica situazione socio-economica dei giovani sardi, penalizzati da decenni di latitanza della politica sul tema delle politiche giovanili, come dimostrato dall’ultima legge approvata in materia, la legge 11/1999, superata oltre che mai attuata concretamente (grazie anche alla striminzita dotazione finanziaria di 10milioni di vecchie lire).
Sul tema il consigliere regionale del PD, Roberto Deriu, ha ricordato l’esigenza di procedere all’istituzione della commissione d’inchiesta sulla condizione giovanile in Sardegna: “Vorremo una favorevole legislazione e un maggiore dibattito da parte del Consiglio regionale”.
Una richiesta – l’istituzione della commissione d’inchiesta – che difficilmente troverà fortuna nel breve periodo o – lanciamo una nostra previsione -, entro la scadenza naturale della Legislatura. Una tempistica che trova conferma anche sulla base della mancata calendarizzazione dell’unica proposta di legge in materia di politiche giovanili presentata negli ultimi due anni in Consiglio regionale, la Pl 182 – primo firmatario Fausto Piga – Una proposta di legge, come ricordato nell’ottobre 2019 dall’esponente di FdI, nata “per accompagnare i giovani dagli 11 ai 40 anni nel loro percorso di vita scuola-formazione-lavoro-casa-famiglia”.
Attualmente, sullo stato della proposta di legge, come spesso capita in Consiglio regionale resta il massimo riserbo: i giovani possono attendere! Sono altri i temi meritevoli dello ‘speed up’ da parte della maggioranza regionale, come abbiamo avuto modo di notare nel corso dei primi due anni della XVI Legislatura: Urbanistica, Riforma degli Enti locali e del Sistema Sanitario Regionale. Il tutto, va ricordato, in piena pandemia. Se non è tempismo politico questo!
Ma per i giovani sardi, anche oggi, non è andata così bene, vista la ‘timida’ richiesta contenuta nell’interpellanza 132/A – un colpo telefonato direbbero gli amanti del gergo schermistico – e l’altrettanto poco calibrata risposta sul tema dell’esponente dell’Esecutivo Solinas, Alessandra Zedda che, come spesso capita in politica, sulla questione del disagio giovanile ha impostato il grosso del suo intervento sul potenziamento del sistema scolastico. Si continua, così, a non voler intervenire sui giovani che sono ormai usciti da qualsiasi circuito formativo e di istruzione… questioni di problem solving.
Resta, però, la massima disponibilità da parte della Giunta per l’istituzione della commissione d’inchiesta, come ricordato dall’assessora Zedda: “L’argomento è di grandissimo interesse ed è auspicabile l’istituzione di una commissione che possa prendere in esame la condizione giovanile nell’Isola”.
“I giovani – ha ricordato l’esponente della Giunta regionale – sono stati messi a dura prova dalla pandemia. A questo proposito dico all’Aula che abbiamo completato la delibera sull’istruzione terziaria. Affianco alla scuola ordinaria i giovani avranno modo di usufruire della scuola terziaria altamente professionalizzante”. Continuiamo a chiederci, dal basso della nostra curiosità, quali saranno gli interventi per i Neet sardi – dati non ancora pervenuti – dal momento che la stessa assessora al Lavoro è intervenuta nel corso del question time, affermando che “dobbiamo inserire quelle attività capaci di contrastare il fenomeno Neet”. La domanda è categorica: quali?
Eppure, come spiegato dall’esponente della Giunta Solinas, la prossima programmazione comunitaria impone la transizione della persona, per sostenere le opportunità di inclusione e promuovere l’occupabilità lungo tutto il corso della vita – manco a dirlo – specialmente per donne e giovani.
All’orizzonte, nonostante la tanto decantata Programmazione 2021-27 (ricordiamoci come andò a finire con la precedente 14-20), ci sarà il Fondo Sociale Europeo Plus, con una parte relativa all’inclusione di giovani e donne. Una grande occasione che, con molta probabilità e in assenza di una sensibilità vincente verso il tema delle politiche giovanili, si dimostrerà una ripetizione di schemi fallimentari, come dimostrato dal tanto difeso programma Garanzia Giovani, sul quale pure il Senato della Repubblica ne ha certificato l’inconsistenza.
Data questa premessa la successiva dichiarazione dell’assessora Zedda non può che animare scarso entusiasmo: “La regione presta grande attenzione ai giovani – ricordiamolo sotto il profilo legislativo in due anni è stata presentata una sola proposta di legge non ancora calendarizzata – Dobbiamo fare di più. Nelle tre schede del Recovery plan ci sono interventi del nostro assessorato e le stesse dichiarazioni del ministro del lavoro Andrea Orlando, parlano di attività e azioni integrate per i giovani. Giovedì – conclude Zedda – ci sarà il prossimo incontro per la programmazione comunitaria e ogni contributo per i giovani è ben accetto e doveroso”.
Esigua anche la controreplica dell’esponente dell’opposizione Roberto Deriu all’assessora Zedda: “La ringrazio per la risposta e la citazione dell’iniziativa consiliare che riteniamo basilare per avviare una soluzione strutturale del problema”.
Foto Sardegnagol, riproduzione riservata