Esenzione dai ticket sanitari per i minori in affidamento, Michele Cossa: “Rimediare a un’ingiustizia gravissima”.

Al dramma dei bambini, vittime di violenza o costretti a subire situazioni di degrado, si aggiunge spesso la beffa di non poter ricevere cure adeguate. La legge italiana non prevede infatti un’esenzione dai ticket sanitari. Un vuoto normativo al quale tenta di porre rimedio la proposta di legge presentata in Consiglio regionale da 7 consiglieri regionali per “dare un segnale concreto alle comunità e alle famiglie a cui vengono affidati i minori”.

Il documento prevede l’accesso prioritario alle prestazioni del servizio sanitario regionale per tutti i minori affidati alle comunità o alle famiglie, l’esenzione dai ticket nei i primi due anni per tutti ragazzi in affidamento o in adozione, l’esenzione per i neomaggiorenni, tra i 18 e i 21 anni, inseriti in strutture socio-educative.

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“Spesso chi arriva da noi è in condizioni fisiche e psicologiche precarie – ha sottolineato suor Anna della Comunità San Vincenzo – i ragazzi hanno bisogno di cure dentali o di visite specialistiche i cui costi non sono coperti dalle rette pagate dai Comuni. Spesso ci aiutano medici volontari ma non basta. Serve una legge che assicuri la piena assistenza sanitaria a tutti”.

Parere condiviso da Raffaele Ruggiero, volontario della comunità San Vincenzo, per il quale “con questa proposta di legge si fa un atto di giustizia sociale” e Michele Cossa dei Riformatori: “Vogliamo rimediare a un’ingiustizia gravissima: è terrificante che situazioni come queste non emergano e non vengano affrontate dalla classe politica o dai gestori sei servizi sanitari. La proposta di legge – prosegue – va allargata anche alle donne vittime di violenza o ai papà separati che si trovano in gravi difficoltà economiche”.

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