Trasporti Sardegna. A Cagliari protesta ‘assuntori’ ferrovie Sit in lavoratori passaggi a livello.

Guadagnano circa 550 euro al mese, sulla base una tipologia contrattuale normata un secolo fa da un decreto regio e poi congelata in una legge del 1964 che non prevede diritti minimi, quali maternità, congedi parentali, Naspi, inquadrandoli come lavoratori autonomi, benché svolgano un’attività tipicamente subordinata. Questa la situazione degli “assuntori” sardi, gli operatori dei passaggi a livello delle tratte ferroviarie a scartamento ridotto gestite dall’Arst, scesi questa mattina in piazza a Cagliari per far sentire alla politica il loro urlo di dolore e chiedere tutele. Una delegazione di lavoratori, chiamati a raccolta dalla Cgil, ha dato vita a un presidio sotto i portici del Consiglio regionale, dove hanno incontrato una delegazione di consiglieri.

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“Questa è un categoria di ‘invisibili’- spiega alla ‘Dire’ la segretaria regionale della Filt Cgil, Massimiliana Tocco- Sono persone che hanno bisogno di recuperare i diritti minimi di tutti gli altri lavoratori degli enti pubblici. Il problema è che hanno un contratto ibrido, una via di mezzo tra un contratto subordinato e un contratto autonomo”. Ribadisce la sindacalista: “Chiediamo giustizia per questa categoria, prima che le ferrovie vengano totalmente elettrificate e ‘spariscano’ i passaggi a livello presidiati. Ecco perché deve essere applicata la legge 29 approvata dal Consiglio regionale nel 2018, in modo che tutti questi lavoratori possano essere in qualche modo assorbiti da Arst”.

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