Lavoro. Ipotesi per il piano straordinario per i Neet.

Un piano straordinario per i Neet italiani. E’ questa la proposta discussa nel corso della prima riunione operativa del gruppo di lavoro ‘Politiche giovanili, lavoro e welfare’*, istituito dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, con l’obiettivo di riallineare l’Italia alla comunicazione della Commissione europea per l’occupazione giovanile.

Un percorso incentrato su tre macroaree di intervento (orientamento, contrattualistica e indipendenza) che si concluderà il prossimo mese di dicembre 2021 con la redazione di una report in cui saranno contenuti i risultati delle analisi.

Problemi e soluzioni facilmente identificabili in un Paese consapevole, meno autoreferenziale e in antitesi con l’approccio limitato offerto dall’attuale classe dirigente, dai suoi ‘tavoli’ e gruppi di lavoro.

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Inutile, ancora, discutere sulle soluzioni per i Neet in presenza di un PNRR incentrato quasi totalmente sul sistema di istruzione (scolastico e universitario) e che prevede scarse risorse per coloro che sono usciti dal circuito formativo. Un paradosso irrisolvibile che non sarà certo risolto dalle elaborate disquisizioni degli attori coinvolti nei tavoli ministeriali o dalle rassicurazioni dell’attuale ministra delle Politiche giovanili, Fabiana Dadone che, nel corso del suo intervento alla presentazione del progetto IMPatto Giovani ha ribadito la ‘centralità’ dei giovani nel PNRR: “Il Pnrr rappresenta una straordinaria opportunità per i giovani per riappropriarsi del proprio futuro e riprendere, dopo questo lungo periodo di lockdown, un percorso di emancipazione che li vedrà protagonisti della rivoluzione digitale dei prossimi anni così come della green economy e di tutte azioni che il Governo sta mettendo in campo per favorirne l’occupazione”…pizziche e lachere!

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*Il gruppo è composta da Pietro Galeone, Francesco Armillei, Alessandro Goracci, Davide Lavermicocca, Ilaria Pitti, Alessandro Rosina, Alessandra Sartori, Cristina Tajani, Giulia Tosoni, Eleonora Voltolina e Roberta Xausa.

Foto di Marco Wolff da Pixabay