Effetto Covid-19, ISS: “1,2 milioni di fumatori in più”.
La pandemia ha significativamente cambiato le abitudini degli italiani rispetto al fumo: dopo una riduzione ad aprile 2020 rispetto a gennaio 2020, l’Istituto Superiore di Sanità ha rilevato un considerevole aumento dei fumatori a maggio 2021, circa 1,2 milioni in più rispetto all’epoca pre Covid-19. Lo studio, condotto in collaborazione con l’Istituto Farmacologico Mario Negri – ed effettuato su un campione di 3.000 persone di età tra i 18-74 anni -, è stato presentato oggi 31 maggio in occasione della Giornata mondiale senza tabacco.
Secondo Roberta Pacifici, direttrice del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS “un ruolo chiave nell’aumento dei fumatori lo hanno avuto i nuovi prodotti del tabacco – sigarette a tabacco riscaldato, HTP, e-cig – Infatti il loro uso in Italia contribuisce alla iniziazione e alla ricaduta del consumo di sigarette tradizionali e ne ostacola la cessazione, alimentando l’epidemia tabagica”.
Lo studio rileva che a novembre 2020 il 4,7% dei mai fumatori di sigarette tradizionali, è diventato fumatore durante il lockdown duro. Ancora, mentre il 2,1% di chi non ha mai usato le e-cig è diventato fumatore di sigarette tradizionali, ben dieci volte di più il 19,6% di chi è un utilizzatore di e-cig è diventato anche fumatore. Similmente, mentre il 3,2% di chi non ha mai usato HTP è diventato fumatore, il 19,3% di chi è utilizzatore di HTP è diventato anche fumatore di sigarette tradizionali.
Rispetto alle ricadute, si evidenzia che Il 17,2% di chi era un ex fumatore di sigarette tradizionali ad aprile durante il lockdown duro, a novembre è tornato a consumare sigarette tradizionali. Anche in questo caso hanno giocato un ruolo importante come fattore di rischio il consumo di HTP e di e-cig. Infatti, mentre il 7,7% di chi non ha mai usato e-cig è tornato a fumare ben il 39,1% di chi è un consumatore di e-cig è ricaduto nel consumo di sigarette tradizionali. Similmente, mentre l’11,2% di chi non ha mai usato HTP è tornato a fumare, il 58,3% di chi usa HTP è tornato anche a consumare sigarette tradizionali.
“A maggio 2021 – spiega Silvio Garattini presidente onorario del Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri – la prevalenza di fumatori in Italia è del 26,2% (stima di 11,3 milioni) di cui il 25,7% sono maschi (5,5 milioni) e il 26,7% sono femmine (5,8 milioni)”.
Dallo studio longitudinale emerge inoltre che dopo una riduzione della percentuale dei fumatori osservato ad aprile rispetto a gennaio (pre lockdown) (21,9% vs 23,3%) ci sia stato un incremento significativo che ha portato al 24% di fumatori a novembre 2020 e a 26,2% a maggio 2021. Lo stesso fenomeno è stato riscontrato tra i fumatori e le fumatrici, rispettivamente (uomini 24,4% – 22,9% -24,6% – 25,7%) (femmine 22,2% – 20,9% – 24,5% – 26,7%).
Il numero di sigarette fumate al giorno nella rilevazione di maggio 2021 è tornato ad essere come in situazione di pre lockdown, e mediamente di 10,8 sigarette al giorno (11,4 maschi, 10,1 femmine).
Secondo l’indagine campionaria condotta dall’ISS, in collaborazione con la Società Explora, su un campione di 2775 studenti di 14-17 anni frequentanti una scuola secondaria di secondo grado, è emerso che il 37,5% degli intervistati ha già avuto un contatto con il fumo di tabacco e il 41,5% con la sigaretta elettronica.
Il 52,5% degli studenti ha iniziato a consumare tabacco o a utilizzare la sigaretta elettronica alle scuole superiori, sebbene il 47,5% di essi abbia iniziato già prima, alle scuole elementari (4,1%) o alle scuole medie (43,4%). Il prodotto utilizzato per la prima volta è stato prevalentemente la sigaretta tradizionale (77,6%) ma c’è anche chi ha iniziato con la sigaretta elettronica (20,1%) o la sigaretta a tabacco riscaldato (2,3%). Questi ultimi dati destano particolare preoccupazione in quanto poco meno di uno studente su quattro sperimenta per la prima volta proprio i prodotti immessi sul mercato nel corso degli ultimi anni e che dovrebbero avere come target di riferimento solamente i fumatori di sigarette tradizionali. Tra i ragazzi di 14-17 anni che hanno invece dichiarato un consumo di sigarette tradizionali o prodotti alternativi ad esse, il 18,5% utilizza prevalentemente sigaretta elettronica con (9,4%) o senza (9,1%) nicotina, mentre il 16,3% utilizza prevalentemente sigarette a tabacco riscaldato. L’OMS, d’altro canto, ricorda come i ragazzi/e che utilizzano le sigarette elettroniche hanno il doppio delle probabilità rispetto ai coetanei che non lo fanno di diventare fumatori di sigarette tradizionali nel corso della loro vita.
Tra i fumatori di sigarette tradizionali, il 26,3% fuma dieci o più sigarette al giorno e tra questi, l’1,5% ne fuma più di 20; questi ultimi sono anche quelli che rispetto ai coetanei spendono di più denaro senza il controllo dei genitori: infatti, se il 45,4% dei non fumatori dichiara di non spendere nulla senza il consenso dei genitori, tale percentuale scende al 12,3% tra i fumatori occasionali e all’11,5% tra i fumatori abituali. Percentuali del tutto sovrapponibili si registrano tra gli utilizzatori di sigarette elettroniche.
Il consumo occasionale o abituale di tabacco tradizionale o di sigaretta elettronica è più frequentemente associato a comportamenti non salutari: il binge drinking, il consumo di cannabis o di nuove sostanze psicoattive sono infatti pratiche più frequentemente attuate dai fumatori di sigarette tradizionali o utilizzatori di sigarette elettroniche. Così, se l’1,0% dei non fumatori ha dichiarato di bere fino a perdere il controllo 3 o più volte nel corso dell’ultimo mese antecedente l’intervista, tale percentuale sale a circa il 7,0% tra i fumatori occasionali o abituali di sigarette tradizionali e a circa il 9,0% tra i consumatori di sigarette elettroniche. Similmente, l’1,1% dei non fumatori e il 2,2% dei ragazzi che non utilizzano la e-cig ha dichiarato di consumare cannabis: tale percentuale sale ad oltre il 30,0% tra i fumatori o i consumatori di sigarette elettroniche, con percentuali che arrivano a toccare il 50,0% tra i fumatori abituali e il 37,0% tra gli utilizzatori abituali di sigarette elettroniche.
Il medesimo trend si osserva tra i consumatori di nuove sostanze psicoattive (NSP): il 3,2% dei fumatori occasionali e il 9,3% degli abituali, il 5,1% degli utilizzatori occasionali di sigaretta elettronica e il 15,2% degli utilizzatori abituali ne ha dichiarato il consumo, rispetto all’1,0% di chi non fuma o non svapa.